I lavoratori scelgono l'USB e la Filcams Cgil si arrampica sugli specchi

Roma -

Lavoratrici, lavoratori e delegati di Panorama Campi Bisenzio denunciano l'atteggiamento di inerzia da parte di un sindacato, la Filcams CGIL, che non permette le elezioni RSU e non vuole far sua una lotta che invece le donne e gli uomini che lavorano nel commercio chiedono a gran voce, quella contro il lavoro domenicale e festivo. I lavoratori preannunciano l'adesione all'USB Commercio.

 

La replica della Filcams Cgil è lasciata ad una dichiarazione sul “Tirreno” di Prato, nella quale si afferma che «Monti non limita le aperture domenicali e noi possiamo solo fare accordi per ridurle …” e ancora “…abbiamo più volte cercato di parlare con i lavoratori spiegando le regole per l’elezione delle Rsu. Non possiamo andare avanti se la Cisl si oppone alle elezioni …”. Ma le lavoratrici ed i lavoratori del commercio non sono utili idioti.

 

Il CCNL del commercio ha anticipato di qualche anno l'aberrante patto sulla rappresentanza del 31 maggio scorso, prevedendo che: “le sole organizzazioni sindacali stipulanti il CCNL potranno indire le elezioni delle RSU. Altre organizzazioni potranno viceversa esercitare solamente il potere di iniziativa a presentare liste a condizione che raccolgano il 5% delle firme sul totale dei lavoratori aventi diritto al voto e accettino espressamente e formalmente il contenuto del Protocollo 27 luglio 1994”, come direbbe George Orwell «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.». Nonostante questo "delitto di rappresentanza" le elezioni RSU non si indicono e ai lavoratori viene scippato il sacrosanto diritto di scegliere da chi essere rappresentati.

 

Il bluff della contrarietà al lavoro domenicale e festivo non regge più. Mentre la Filcams Cgil raccoglie le firme con la mano destra, contratta le aperture domenicali con la mano sinistra. Assistiamo a campagne mediatiche, creazione di jingle ad hoc e moltissime dichiarazioni di facciata, ma in realtà i sindacati confederali hanno da tempo svenduto le vite dei lavoratori del commercio sull’altare dello shopping ed hanno, nei fatti, accompagnato i processi di liberalizzazione degli orari rendendo impossibile l’esistenza dei lavoratori di queste nuove “fabbriche metropolitane”.

 

Di fronte all’evidenza di questi fatti la replica della Filcams Cgil non è che il tentativo scomposto di arrampicarsi sugli stessi specchi che riflettono la subalternità di Cgil,Cisl e Uil all’imprenditoria, alla finanza e al governo delle larghe intese. I lavoratori hanno capito che non c’è che una scelta da fare, abbandonare Cgil, Cisl e Uil e costruire l’alternativa sindacale, rilanciando e praticando il conflitto e le lotte in ogni luogo di lavoro e in ogni territorio. Se ne facciano una ragione lorsignori…