LEZIONI DI DEMOCRAZIA

Bologna -

Il 3 febbraio si voterà per il rinnovo delle RSU in Coop Italia, il cuore pulsante della cooperazione di consumo, la storica sede di Casalecchio di Reno (BO). Anche quì USB batte un colpo e presenta le sue liste con dieci candidati tra quadri ed impiegati sui circa 200 dipendenti. Le lavoratrici ed i lavoratori potranno finalmente, con il loro voto, decidere da che parte stare; c'è però un vulnus democratico di partenza, il vergognoso accordo che Cgil, Cisl e Uil si sono ritagliate su misura e che gli garantiscono il 33% dei seggi a prescindere dall'esito del voto.

 

Uno dei candidati USB non ci stà e invia una lettera aperta che riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

 

Carissim* collegh*,

 

da mail che sono girate in questi giorni si evince che la posizione della FILCAMS circa il terzo dei seggi che, a seguito dell’accordo del 1994, viene assegnato senza elezione alle liste sindacali firmatarie del contratto nazionale, è di utilizzare quel principio di dubbia democraticità per assegnarsi di diritto 3 seggi sui dieci disponibili.

 

La mia opinione su questa regola è che sia poco democratica (il 33% dei seggi viene distribuito senza tener conto della volontà dei lavoratori!) e siccome può essere tranquillamente abbandonata (in altre categorie la CGIL ha molto democraticamente rimesso in gioco i seggi) la decisione di utilizzarla non fa presagire niente di buono.

 

Ma, indipendentemente dalle mie opinioni, quello che mi preoccupa è che questa scelta di fatto esprime una debolezza della sigla sindacale proprio nel momento in cui invece abbiamo bisogno di una RSU estremamente forte e determinata. Una RSU espressione della reale volontà dei lavoratori e non delle segreterie sindacali.

 

E nell’esprimere questa debolezza si apre un vulnus all’origine di quella che, a mio avviso, ma forse sbaglio, dovrebbe essere una nuova fase delle relazioni sindacali dentro Coop Italia. Questo passaggio è, a mio avviso, assolutamente necessario per poter affrontare la nuova e non serena situazione dell’azienda.

 

Come possiamo pensare, e spero sia condiviso da tutti, si possa iniziare questa nuova fase con forza, determinazione e sintonia se fin da subito si creano le condizioni per una spaccatura, peraltro su un principio di democrazia, all’interno di chi invece ha l’obbligo, pur nelle legittime diversità, di cercare l’unità nell’interesse dei lavoratori e della salvaguardia, quantitativa e qualitativa, del Lavoro?

 

Queste poche righe esprimono l’auspicio che si possa ripensare alla posizione, magari espressa in maniera routinaria dalla segreteria della Filcams, e ci possa essere una apertura in senso democratico. Se il cuore dei lavoratori è orientato verso la Filcams la vostra lista verrà premiata legittimamente alle elezioni e ne uscirà rafforzata in tutti i sensi, se viceversa una parte consistente dei colleghi dovesse ritenere opportuno dare una svolta, la vostra forza ottenuta con i seggi blindati diventerebbe un boomerang per l’intera RSU e quindi per gli interessi dei lavoratori.

 

Piero