Aeroporto di Venezia “Marco Polo” USB: dietro l’immagine patinata e futuristica c’è ben altro

Venezia -

Nella due giorni di assemblee con le lavoratrici e i lavoratori del settore food e retail dello scalo aeroportuale di Venezia è emersa con forza una realtà che va ben oltre le immagini patinate e gli spazi futuristici che caratterizzano l’aeroporto “Marco Polo”.

Dietro quelle vetrine scintillanti, infatti, si nasconde un quadro fatto di condizioni di lavoro tutt’altro che dignitose: personale costantemente sottodimensionato rispetto alle reali esigenze, ritmi insostenibili, difficoltà perfino a usufruire delle pause necessarie e dei servizi igienici.

Le testimonianze arrivate in assemblea confermano un clima aziendale segnato da pressioni, intimidazioni e piccoli dispetti, tipici di un sistema di appalti che scarica sui lavoratori inefficienze e profitti altrui. L’atteggiamento del datore di lavoro e della società di gestione continua a essere improntato alla logica dello sfruttamento: spremere chi garantisce ogni giorno il funzionamento dei servizi aeroportuali, senza restituire neppure il minimo rispetto dovuto.

Di fronte a questo scenario, lavoratrici e lavoratori hanno dimostrato grande determinazione e lucidità: c’è una volontà condivisa di cambiare, di pretendere nuove tutele, salari adeguati e condizioni di lavoro e di vita che non siano un insulto alla dignità.

Dopo lo sciopero generale del 28 novembre, che ha visto le lavoratrici e i lavoratori in presidio davanti allo scalo veneziano, Noi continueremo ad essere al loro fianco in ogni passaggio.

La ricchezza non è prodotta dai marchi, né dalle strutture avveniristiche: è prodotta da chi lavora, da chi mantiene operativo ogni punto vendita, da chi garantisce accoglienza e servizi ai passeggeri.

Ancora una volta emerge con chiarezza come il sistema degli appalti renda il lavoro sempre più povero: la società di gestione SAVE prende le distanze da salari e condizioni, mentre pensa solo ad aumentare i profitti, lasciando che la responsabilità ricada sugli appaltatori e, a cascata, sui lavoratori.

Pretendiamo che le istanze espresse nelle assemblee vengano ascoltate.
Se ciò non avverrà, siamo pronti a proseguire con una stagione di mobilitazioni.

SALARIO, DIRITTI e DIGNITÀ saranno i punti irrinunciabili in questa vertenza.

Coordinamento USB Commercio