Appalti illeciti: la multinazionale Alloga ha perso la causa
La multinazionale Alloga ha perso la causa
Lavoratrici della coop sfruttate, il giudice: vanno assunte tutte
Una sentenza che ordina l’assunzione a tempo indeterminato della lavoratrici di una cooperativa impiegate come dipendenti da una multinazionale, pur non essendolo, e poi «scaricate».
L’ordinanza 1969 del 4 dicembre 2007, emessa dal giudice del Lavoro del Tribunale di Padova Gaetano Campo rappresenta un duro giudizio di condanna.
Rivolto contro quelle aziende che utilizzano le cooperative per risparmiare sui costi, trattando però questi lavoratori come fossero dipendenti senza averne titolo e soprattutto senza i benefici del caso.
Si tratta di simulazione di contratto d’appalto, ovvero intermediazione di manodopera, reato che tradotto nei fatti significa caporalato. Le vittime sono 15 lavoratrici della coop Euroservice. Dal novembre 2006 operavano in appalto per la multinazionale Alloga, con funzioni di etichettatura, picking di codici a barre e altre mansioni di magazzino, soggette a un regime retributivo, contributivo e assistenziale diverso e sotto molti aspetti sfavorevole rispetto ai lavoratori dipendenti in quanto lavoratrici di una coop.
La Alloga invece le utilizzava a tutti gli effetti come dipendenti sue, violando quanto stabilito dal contratto d’appalto anche in termini di orario. Poco più di 100 ore al mese contro 173, con avviso-convocazione via sms la sera prima. Ovviamente senza malattia, senza ferie, cassa integrazione, disoccupazione.
Lo scorso luglio, dopo uno sciopero, arriva il licenziamento da parte della Alloga. Il giudice del lavoro ha decretato la riassunzione urgente delle tre donne che, sostenute da Adl RdB hanno presentato documenti e resoconti inequivocabili, nonostante atti e testimonianze contrari esibiti in udienza dalla Alloga, condannata inoltre a pagare gli arretrati sulla base di un contratto da dipendenti.