Caso Calvin Klein, gli avvocati della multinazionale ascolteranno le lavoratrici, affiancate da USB
Non si ferma la valanga messa in moto da Valeria Ferrara, la lavoratrice del negozio Calvin Klein del Castel Romano Outlet in lotta contro un trasferimento punitivo per aver osato rivendicare il diritto al riposo domenicale. Dopo i numerosi attestati di solidarietà ricevuti e il commissariamento di fatto di Calvin Klein Italia da parte della multinazionale Phillips-Van Heusen, giovedì 2 novembre ci sarà un’altra tappa fondamentale per la vicenda.
Le lavoratrici del negozio saranno ascoltate dagli avvocati dello studio Hogan Lovells, incaricati dalla sede europea di POVH di condurre l’audit interno. Le commesse di Calvin Klein hanno chiesto di essere affiancate dai rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base, già scesa in campo al fianco di Valeria Ferrara.
Intanto la parlamentare europea Lara Comi, intervenuta alla trasmissione L’Aria che Tira su La7, dedicata alla vicenda della mamma lavoratrice, ha assicurato Valeria che porterà il caso davanti al Parlamento Europeo, dal momento che la UE tra le tante inutili direttive ne ha emanata una che vincola le aziende al bilanciamento orario tra lavoro e impegni familiari: “Mi impegno con la lavoratrice mobbizzata – ha detto – perché siano applicate le direttive UE di balance work-family. Le tutele devono essere maggiori, perché stiamo parlando di una lavoratrice, donna e mamma”.
Unione Sindacale di Base