Commercio, ennesima aggressione ai danni di un lavoratore

La rincorsa al massimo profitto da parte delle aziende espone i lavoratori a minacce e aggressioni

Roma -

E’ solo di ieri la notizia dell’ennesima aggressione in un supermercato di Tarquinia ai danni di un lavoratore del commercio, colpito violentemente con un pugno da un cliente. Questa però non è una situazione isolata, negli ultimi anni sono in aumento i casi di insulti, minacce o forme di aggressione fisica o psicologica sia da persone esterne al negozio sia da clienti.

Se è vero che vi è una certa imprevedibilità negli episodi di violenza, sarebbe troppo semplice e irrealistico giustificare in questo modo quello che è diventato un rischio giornaliero dei lavoratori.

La continua rincorsa al massimo profitto da parte dei datori è la causa principale di questa esposizione. Il commercio è l’ultimo settore della filiera del valore, dopo agricoltura e logistica e le aziende tentano di massimizzare sempre più il loro guadagno, rientrando delle spese di stoccaggio e produzione, tagliando diritti e tutele.

In questo modo, i lavoratori sono costretti ad operare da soli durante le fasi di apertura e chiusura o sono sotto organico nelle aperture liberalizzate (domeniche, festivi, notturni). L’isolamento dei lavoratori li rende più vulnerabili ad aggressioni a scopo di rapina o violenza a sfondo sessuale.

Inoltre ai dipendenti è stato dato, di fatto, un ruolo improprio di sorveglianza sulla merce in vendita, senza alcun tipo di formazione e addestramento in proposito sono spesso costretti ad intervenire in situazioni di emergenza in cui la loro incolumità non è mai garantita.

A questo si aggiunge il clima mediatico, creato volutamente dalle aziende, per cui i lavoratori sono da considerare alla stregua della merce che vendono, la loro identità e dignità è legata solamente alla produttività e non gli appartiene più a priori in quanto persone.

L’Usb denuncia da anni alle Istituzioni come il settore del commercio sia diventato insostenibile per i lavoratori fra liberalizzazioni, licenziamenti via whastapp e mancanze continue in fatto di salute e sicurezza.

Il sindacato, insieme ai lavoratori, pretende:

-l’organizzazione dei turni in regola con il Testo su salute e sicurezza, in ogni caso il lavoratore non deve mai operare da solo;

-adeguata illuminazione nelle aree di carico e scarico e nelle aree confinanti il centro commerciale;

-collegamento rapido con le forze dell’ordine;

-formazione e addestramento adeguate in caso di rapina;

-assunzione di personale qualificato per il controllo della merce.

 

Usb Commercio