Commercio, la pubblicità la pagano i lavoratori
La Grande Distribuzione si fa pubblicità sfruttando i lavoratori con paghe fra 18 e 30 euro al giorno senza alcun diritto
Se non bastavano contratti precari, turni programmati all’ultimo momento e mancanza di sicurezza e formazione, la Grande Distribuzione sta applicando un nuovo sistema di sfruttamento: esternalizzare i servizi.
Ad oggi, almeno la metà dei lavoratori che operano per far guadagnare i centri commerciali non sono più assunti come dipendenti, ma tramite agenzie interinali. Carico e scarico merci, pulizie, promozioni vengono date in mano a ditte esterne che assumono lavoratori al minimo della paga, con orari indefiniti e adibiti a qualsiasi mansione, anche pericolosa, senza alcuna formazione specifica.
Sono i lavoratori che distribuiscono volantini pubblicitari i più colpiti.
Molti lavorano completamente in nero con una paga fra 18 e 30 euro per duemila volantini, quando un contratto c’è è a chiamata senza alcuna tutela. Si lavora in mezzo alla strada, sotto il sole, anche per dieci ore pur di racimolare una parvenza di paga giornaliera, la paga oraria infatti è di tre euro a cui va sottratto il 20% per il pagamento delle tasse in ritenuta d’acconto. Tutto a carico del lavoratore. Mentre si aspetta anche a 90 giorni per il versamento dei soldi, si continua a lavorare, rispondendo alle chiamate senza alcun preavviso, cercando di coprire i quartieri assegnati nel minor tempo possibile, fino a morire soffocati dal caldo come è successo ad Antonio Valente. Ucciso a 35 anni perché costretto a distribuire volantini alle due di pomeriggio, sotto il sole cocente, senza la possibilità di fermarsi.
I grandi marchi non hanno nessun obbligo, non sono neanche loro i datori di lavoro effettivi, se si rifiuta anche una sola chiamata non si lavora più. Non c’è spazio per i diritti, c’è solo il profitto della Grande Distribuzione.
Non ci aspettiamo nulla dalla Gdo, interessata unicamente al proprio profitto. Allo stesso modo se lo Stato non ci tutela, permettendo che esistano contratti simili, siamo pronti ad organizzarci.
Sono i datori di lavoro ad avere bisogno della nostra prestazione, non ci fanno alcun un favore, né li vogliamo.
Invitiamo tutti i lavoratori del settore coinvolti a contattare USB: solo uniti possiamo conquistarci i nostri diritti.
Usb Commercio