Commercio, le offerte le pagano i lavoratori
La Gdo stampa 12 miliardi di volantini l’anno per farsi pubblicità e paga chi li distribuisce 3 euro l’ora
Sembra strano come nell’era digitale esistano ancora i volantini pubblicitari dei centri commerciali nelle nostre cassette, eppure la Grande distribuzione ne fa il suo principale strumento di marketing. Ogni anno in Italia vengono stampati 12 miliardi di volantini, una montagna spropositata di carta che è funzionale alla strategia della promozione a tutti i costi, adottata da decenni dalle grandi catene.
Abbagliati dal continuo risparmio, che sia 3x2, Bassi e Fissi o Sotto e freschi, troppe volte non ci chiediamo chi paga lo sconto, com’è possibile pagare un prezzo inferiore a quello di produzione.
Se lo sconto è l’amo per catturare nuovi clienti, il costo lo pagano i lavoratori. A partire da chi ogni giorno distribuisce questi volantini. Migliaia di lavoratori, assunti per lo più tramite agenzie interinali con contratti a chiamata senza diritti né tutele.
Si lavora 9 ore al giorno, dalle otto alle cinque di pomeriggio, per 30 euro che vengono pagati fino a novanta giorni dopo aver lavorato. Non esiste un obbligo di giornate fisse, il primo che prova a chiedere il rispetto dei propri diritti non viene più chiamato, senza nemmeno l’impaccio delle pratiche di licenziamento. I contratti vengono lasciati aperti, anche a tempo indeterminato, tanto non esiste obblighi per i datori è tutto a carico del dipendente.
Non siamo disposti ad essere sfruttati dalla Grande distribuzione, interessata solo a far crescere i propri profitti e utili.
I lavoratori che distribuiscono i volantini così come quelli che operano come promoter e merchandising, devono essere assunti direttamente dalla catena commerciale di riferimento e inquadrati a norma di legge secondo i contratti collettivi.
Invitiamo tutti i lavoratori del settore coinvolti a contattarci, solo organizzati uniti possiamo, non solo rivendicare, ma anche ottenere i nostri diritti senza alcuna paura di ritorsione o mancato lavoro.
USB Commercio