Commercio, ridotti gli orari di apertura dei primi centri commerciali

La lotta sta portando i primi risultati, il colosso Porte di Roma anticipa la chiusura serale

Roma -

Il centro commerciale Porte di Roma risponde positivamente alle esortazioni di Usb e alle legittime richieste dei lavoratori del settore e anticipa la chiusura serale per tutti i negozi del centro.

Un primo passo, sicuramente ancora insufficiente, che però si muove finalmente nella giusta direzione: la riduzione dell’orario.

 

Se la completa deregolamentazione delle aperture dei centri commerciali è stata fin dall’inizio un disastro in termini di diritti e stabilizzazioni, ricordiamo come sette anni di liberalizzazioni abbiano portato alla perdita di 30 mila contratti stabili e favore di assunzioni precarie e a basso costo.

Essa lo è ancora di più oggi, dopo un lungo periodo di emergenza sanitaria che ha portato allo stremo i lavoratori del Commercio. Uno dei pochi settori che mai si è fermato, anche nella fase più acuta dei contagi, operando con carichi sempre maggiori e con pochissime misure di sicurezza per contenere il rischio di contagio.

Anticipare la chiusura serale dei centri commerciali significa dare respiro ai lavoratori, permettendogli di alleviare il disagio della mascherina e consentendo il giusto recupero psico-fisico, ma anche ristabilire la corretta concorrenza fra i grandi ipermercati e i negozi di vicinato. Questi ultimi infatti non possono e non vogliono confrontarsi con i ritmi imposti dalla Grande Distribuzione Organizzata, spesso basati su stipendi orari di 4 euro l’ora tramite cooperative. Proprio nell’ottica di difendere i diritti e non condurre alla serrata i piccoli esercenti, desertificando i centri urbani, Usb ha scritto a Sindaco e Regione affinché legiferino in tal senso.

Rimaniamo in attesa di una risposta, nella speranza che le Istituzioni si schierino al fianco dei lavoratori.

Usb prende atto della disponibilità di Porte di Roma verso una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario ed esorta tutti i centri commerciali a fare altrettanto, differenziandosi da chi basa il proprio guadagno sullo sfruttamento. Gli enormi profitti accumulati durate il periodo di lockdown vanno, almeno in parte, redistribuiti ai lavoratori in termini di riduzione di orario e aumento delle misure di salute e sicurezza.

 

Usb Commercio