Commercio, svenduto il Tempo dei lavoratori e poi hanno il coraggio di lamentarsi

Uno dei sindacati del settore augura il Buon Natale ai lavoratori con una lamentela sul lavoro festivo e domenicale dopo aver sempre firmato le proposte datoriali su liberalizzazioni e aperture

Nazionale -

Leggiamo, senza ormai più stupore, le parole di uno dei sindacati che si autodefinisce più rappresentativo, sulla necessità di regolamentare per legge le aperture domenicali e festive nel Commercio.

 

Una beffarda presa in giro dei lavoratori, sentiamo ancora vibrare l’accusa mossa ad Usb di cedere il potere di trattativa perché ci battiamo per il salario minimo per legge, in modo da svincolare la dignità dei lavoratori dal volere del datore di turno.

 

Quello che doveva essere il sindacato dei lavoratori scrive:

 

La totale deregolamentazione che permette aperture h24 e 365 giorni l’anno introdotta dal governo Monti, su cui da subito la Filcams ha manifestato la propria contrarietà

 

Fu proprio la Cgil, insieme a cisl e uil, invece, non solo ad accettare silente tutte le leggi sulle liberalizzazioni, ma a trasformarle in restrizioni e vincoli per i lavoratori attraverso la firma dei contratti collettivi peggiorativi.

Ad oggi, proprio grazie a quei contratti è possibile imporre il lavoro domenicale e il lavoro notturno e, di fatto, quello festivo vista la minaccia di licenziamento in caso di rifiuto.

 

Ribadiamo come nessun datore, né tantomeno presunto sindacato, può stipulare accordi o obblighi sul lavoro festivo, anche se scritti nel contratto individuale del lavoratore. Siamo sempre liberi di rifiutare il lavoro nelle giornate festive, senza scioperi o sottrazione di stipendio. La festa ci appartiene e qualsiasi minaccia o ritorsione per il nostro rifiuto è perseguibile dalla legge (Corte di Cassazione pron.n.16592/2015).

 

Sul lavoro domenicale e sulle aperture indiscriminate fino a mezzanotte o h24 sono gli enti locali a poter prendere provvedimenti e legiferare sugli orari e i giorni di chiusura di negozi e centri commerciali che insistono nel loro territorio. Invitiamo tutti i lavoratori contattarci e iniziare insieme un percorso di pressione sui sindaci, come già Usb sta facendo in molti Comuni.

 

I lavoratori non cadono nella vignetta di Natale, accompagnata da qualche parola rassicurante, sappiamo bene chi ha venduto il nostro tempo e le nostre feste.

 

Usb Commercio