Commercio, ucciso lavoratore di 70 anni
Muore dopo tre mesi di coma il lavoratore travolto dal carico di un pallet
Mario Rastelli doveva essere un ex lavoratore che almeno raggiunti i 70 anni aveva il diritto di godersi pensione e interessi personali.
Invece aveva dovuto cercare un ulteriore lavoro e quale miglior datore della Grande Distribuzione, sempre alla ricerca di nuovi dipendenti da fagocitare.
La proposta è un contratto ad ore, per scaricare tonnellate di pallet.
Un lavoro usurante, con tabelle di marcia fittissime per rispettare i tempi e pericoloso. La merce infatti quasi mai arrivati imballata in modo corretto, spesso le pile arrivano a due metri rischiando di ribaltarsi, ma i lavoratori non possono rimandarle indietro, c’è il posto di lavoro in gioco.
Mario, tre mesi fa, insieme ad un collega lavorava nel piano interrato del magazzino del punto vendita Tigre di Sant’Omero, nel Teramano, trasferivano grossi carichi di bibite da un carrello elevatore a mano al montacarichi.
Il carico durante la discesa si è inclinato, seppellendo i due operai.
Il collega riporta fratture multiple, ma non è in pericolo di vita, per Mario la situazione è gravissima, viene rianimato dai soccoritori e trasferito in eli-ambulanza in l’ospedale Mazzini.
Adesso la notizia, Mario non ce l’ha fatta, dopo tre mesi in coma è morto.
Ucciso dalla precarietà e dalla mancanza di sicurezza messa in atto dalla Grande Distribuzione, che assume, spesso tramite agenzie interinali, lavoratori ad ore per quella che invece è una mansione specializzata per cui occorrono formazione, turnazioni adeguate e la massima attenzione nell’applicazione di tutte le misure di salute e sicurezza previste dalla normativa.
Usb è al fianco della famiglia di Mario, dobbiamo organizzarci uniti contro la classe datoriale perché mai più si debba essere costretti a lavorare a 70 anni, accettando condizioni proibitve e mortali.
Usb Commercio