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comunicati su TFR e Fondi contrattuali

Nazionale -

Crollano le Borse, evaporano i Fondi Pensioni.…

TFR NETTO + 2,2%   FONDI PENSIONE - 4,1% (primi 6 mesi 2008)

Nei primi sei mesi dell’anno i fondi pensione chiusi, aziendali o di categoria hanno perso e molto rispetto al rendimento offerto dal TFR, che si rivaluta ad un tasso dell’1,5% più il 75% dell’inflazione.

 

2007

Primi 6 mesi 2008

TFR presso Azienda/INPS

3,49

 2,2

Fondi Pensione Chiusi (media)

2,10

- 4,1

 

I Fondi pensione perdono la sfida con il TFR sia in questi primi mesi del 2008 che nel lungo periodo.

Fra il primo gennaio del 2000 e il 30 giugno del 2008 nessuno dei fondi maggiori

ha battuto i rendimenti del TFR che ha fruttato il +27,7%.

 

Nello specifico vediamo come e’ andata per il fondo COOPERLAVORO (fondo delle cooperative)

      Il Comparto Dinamico, quello a più alto contenuto azionario, ha perso l’11%.

      Il Comparto Bilanciato, comparto con il più alto numero di iscritti, perde il 5%.

      Il Comparto Sicurezza, registra un modesto incremento (+ 1,26%) inferiore al tfr

 

e non solo la “botta” della crisi, facciamo i paragoni di rendimento sul periodo da luglio 2007 al 30 settembre 2008

 

     

COMPLIMENTI!

Il Comparto Dinamico   rende il           +3,20%

      Il Comparto Bilanciato         rende il             +3,60%

      Il Comparto Sicurezza rende il           +5,60%

      Il TFR, nello stesso periodo rende               +13,35%

 

Cosa dicono CGIL CISL UIL che tanto si sono spesi per favorire l’adesione ai Fondi ?

I sostenitori della previdenza complementare (con in prima fila cgil-cisl-uil che cogestiscono i fondi) invitano a non disperare a patto naturalmente che il lavoratore abbia un arco di tempo sufficientemente lungo: per quanti anni dovrà ancora lavorare per vedere fruttare quello che incautamente ha versato nei fondi privati? Gli esperti non lo dicono.

L’andamento delle Borse parla chiaro: la crisi finanziaria, indotta dai mutui subprime americani, è lungi dall’essere risolta, anzi gli analisti dicono che il peggio non è ancora arrivato; sempre più banche, a livello internazionale stanno fallendo e l’unico rimedio per impedire che il sistema salti del tutto è l’intervento pubblico: ovvero il salvataggio delle banche e delle finanziarie tramite l’intervento dello stato.

Si salvano gli speculatori con i soldi dei contribuenti, sottraendoli così alle spese sociali!

Questa, del resto è la logica del mercato: privatizzare i profitti e socializzare le perdite!

E’ bastato un anno per far capire che c’è un forte rischio per il salario dei lavoratori e guadagnano, a prescindere dalla resa dell’investimento, solo i gestori, le banche e gli speculatori che hanno la possibilità di “giocare” con i soldi dei lavoratori. Eravamo stati facili profeti nel dire che l’ennesima trappola, ideata da governo, padronato e CGIL CISLUIL per rinsanguare un mercato finanziario asfittico come quello italiano, che serviva solo alle imprese per finanziarsi, si sarebbe rivelata una trappola per i lavoratori.

Per questo lo scorso anno ci siamo battuti a fondo per chiarire ai lavoratori la portata dell’imbroglio e con successo visto che la gran parte di loro non ci è cascata e l’adesione alla pensione complementare è stata molto al di sotto di quanto si aspettavano ma non finisce qui, la RdB/CUB rafforza l’impegno tra i lavoratori per:

      Rivendicare, per i lavoratori iscritti ai fondi, il diritto (oggi negato) al recesso e ad interrompere i versamenti e richiedere quanto versato;

      Informare i nuovi assunti sui rischi dei fondi pensione e sul fatto che devono esprimere la propria eventuale contrarietà entro 6 mesi dall’assunzione, pena l’iscrizione automatica;

      Rilanciare la previdenza pubblica, strumento unico, universale ed insostituibile per assicurare il mantenimento del reddito percepito prima del pensionamento.