CONDONO AMMAZZA PRECARI
Modificata la normativa sui contratti a termine che imponeva alle aziende di assumere i lavoratori a tempo indeterminato, nel caso in cui fossero violate le norme di legge
Da ora in poi, basterà un risarcimento da 2,5 a 6 mensilità al posto dell’assunzione stabile.
Vogliono negare il futuro a tutti i precari e mettere così in discussione la norma sul diritto al reintegro (art. 18 della Legge 300/70) per tutti i lavoratori
Nel testo del Decreto 112/2008 (che modifica la norma sui contratti a termine del Dlgs 368/2001), così come modificato ed approvato dal parlamento, si prevede che, in caso di violazioni sostanziali della normativa sui contratti a termine, il Giudice dovrà limitarsi a liquidare il danno nella misura prefissata da 2,5 a 6 mensilità, senza più poter ordinarne l’effettiva riassunzione del lavoratore che ha presentato il ricorso.
Questa nuova norma ha valore retroattivo rispetto a tutti i processi in corso, quindi, anche coloro che eventualmente hanno già vinto un primo grado e riottenuto il lavoro per effetto della precedente normativa, verranno immediatamente allontanati e dovranno restituire la differenza economica.
E’ una norma che potrebbe estendersi anche al lavoro somministrato e a progetto avendo anche tali contratti sempre un termine di durata. Un provvedimento che mira a rendere definitivo il precariato.
□ Un provvedimento che parla chiaro di come si continui ad affrontare la questione precarietà con leggi di “condono” per gli imprenditori anziché cancellando le Leggi 30 e Treu che hanno fatto del precariato la condizione permanente di vita di tantissimi lavoratori.
□ Un provvedimento in continuità con il “condono” dell’ex-Ministro Damiano (Governo Prodi) contenuto nella Finanziaria 2007 che avvantaggiò soprattutto le aziende del ramo call-center, consentendo di sanare l’illegittimità dei contratti co.co.pro da esse stipulati senza incorrere in sanzioni e usufruendo persino di sgravi contributivi
□ Un provvedimento approvato, in piena estate, dalla maggioranza di centro destra che è l’ennesimo “favore” alle imprese a esclusivo danno di centinaia di migliaia di precari sfruttati e ricattati sui posti di lavoro.
Ormai da anni, i precari chiedono, con ricorsi legali ma soprattutto con le mobilitazioni, l’assunzione a tempo indeterminato per sanare l’illegittimità di contratti parasubordinati e a termine stipulati dai datori di lavoro pubblici e privati per tagliare sui costi e rendere sempre il lavoro sottopagato ricattabile, senza diritti e tutele.
Le RdB/CUB organizzeranno la risposta dei lavoratori precari a questo ennesimo attacco alla prospettiva di vita e di lavoro di centinaia di migliaia di lavoratori promuovendo il 19 settembre a Roma l'Assemblea Nazionale dei precari del p.i. e lavorando alla partecipazione di tutti i precari allo sciopero generale del 17 ottobre indetto da tutto il sindacalismo di base in risposta alle politiche filo padronali dell’attuale governo e alle logiche concertative di cgil-cisl e uil.
Il 19 settembre assemblea nazionale a Roma dei precari del p.i.
e il 17 Ottobre sciopero generale nazionale
Contro le norme ammazza-precari
per la trasformazione dei contratti precari in contratti a tempo indeterminato