Coop nega le libertà sindacali a USB

Nazionale -

A un anno dal rinnovo dell'integrativo, Unicoop Tirreno tenta di impedire ai lavoratori la libera scelta del proprio sindacato. Il nuovo integrativo è un contratto al ribasso sottoscritto da tutte le sigle sindacali tranne USB. Nell'immediato i lavoratori, come da noi denunciato, hanno perso quasi 400 euro di retribuzione fra cambi di parametri e cancellazione delle dovute pause retribuite.

Oggi Unicoop Tirreno nega l'accesso alle informazioni e ai diritti previsti ai delegati USB, colpendo le centinaia di lavoratori che, come prevede la legge, hanno scelto in libertà il sindacato di cui fare parte.

Ricordiamo come il Contratto Nazionale di categoria preveda non solo la banale informazione, ma il confronto con le rappresentanze sindacali in modo da mantenere un sistema continuo di scambio che metta in relazione l'azienda e i lavoratori, per altro gli unici a vivere davvero i punti vendita e i territori e ad avere il polso reale delle richieste dei consumatori e dei cambiamenti necessari al buon andamento aziendale.

Tale condotta, già gravissima di per sé, viene applicata anche riguardo i protocolli di sicurezza per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus. Così che i dipendenti, iscritti USB, non vengono informati tempestivamente delle decisioni messe in atto né della presenza di un possibile collega positivo.

In proposito i Dpcm del 3 dicembre 2020 e del 2 marzo 2021, hanno varato definitivamente quanto già riportato dal Protocollo di Sicurezza, in cui viene scritta l'obbligatorietà di informare in modo tempestivo e veritiero le organizzazioni sindacali. Se l'ottica comune è quella di tutelare lavoratori e consumatori appare ovvio come TUTTE le organizzazioni debbano essere informate, non solo quelle amiche dell'azienda.

La mancata informazione di un collega positivo, con cui si lavora insieme o comunque si condividono spazi comuni, può esporre tutti al rischio di contagio. In questo modo, Unicoop non solo sta negando un diritto fondamentale, come quello della libera espressione sindacale, ma rischia di mettere a repentaglio la salute e sicurezza dei propri dipendenti.

USB ha inviato una lettera a Coop, evidenziando tutte le mancanze in base alla legge e al Contratto Collettivo Nazionale a cui, ad oggi, nessuna risposta è stata data. Esortiamo l'azienda ad invertire fin da subito la modalità messa in atto: rispondere ad USB significa rispondere ai lavoratori nel pieno rispetto dei diritti e della dignità.

USB invita alla mobilitazione tutti i lavoratori della Grande Distribuzione Organizzata, si impegna ad essere presente davanti ai supermercati, nel quadro delle iniziative di mobilitazione in preparazione della giornata di protesta del 4 dicembre, NO Draghi Day, per denunciare questo ennesimo pesante attacco all’occupazione e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nel nostro paese.

 

USB Commercio