Covid, senza diritti e sicurezza non siamo più disposti ad esporci

Nazionale -

Mentre la curva dei contagi da virus Sars-Cov2 sale in modi e velocità preoccupanti, le misure ipotizzate per contrastarlo sembrano incontrare contraddizioni e rallentamenti.

Come USB abbiamo inviato l'appello al Governo e alle Regioni, affinché si mettano in campo misure di contenimento che consentano di lavorare in sicurezza e, al contempo, contrastino la diffusione del contagio.

La chiusura nei week end dei centri commerciali e la restrizione degli orari d'apertura al pubblico ci sembrano la sola strada percorribile per scongiurare un lockdown totale.

Avvertiamo la preoccupazione di chi vede il rischio un'ulteriore impoverimento nelle misure restrittive da imporre al Settore. Ma riteniamo che la tutela della Salute pubblica sia il bene primario, non barattabile, e senza il quale nessuna ripresa economica si renderebbe possibile.

Dal Governo non nascondono le forti pressioni che Confcommercio ha rappresentato, anche a Bruxelles.

Nel respingere queste pressioni che hanno il solo scopo di tutelare i profitti della compagine datoriale, la nostra O.S. non può esimersi dal rappresentare le preoccupazioni di migliaia di lavoratori e lavoratrici del Commercio.

Quotidianamente in migliaia lavorano in assenza di sicurezza, assistendo impotenti ad assembramenti e mancato rispetto delle norme anticontagio.

Mancano controlli nei centri commerciali e nelle vie dello shopping, e i lavoratori sono stremati da orari continuativi, domeniche e festivi inclusi. Casi Covid positivi sono sempre più frequenti tra i dipendenti del Commercio, e come USB avvertiamo l'urgenza di lottare al loro fianco per la tutela della loro Salute e delle loro famiglie.

 

Usb Commercio