GDO, COOP Alleanza: emergenza caldo e stress termico nei punti vendita. Peggiorano le condizioni delle lavoratrici e lavoratori

Bologna -

La USB torna a segnalare il problema dell’emergenza caldo e dello stress termico nei punti vendita di Coop Alleanza. Siamo in luglio e le temperature estreme stanno sfiancando tutti e paradossalmente anche in ambienti di lavoro che dovrebbero essere luoghi sicuri a tutela delle condizioni psicofisiche delle lavoratrici e lavoratori che quotidianamente li frequentano.

In Coop Alleanza, purtroppo, la situazione del caldo nei punti vendita si ripropone anche quest’anno, con una criticità che non troviamo nelle dirette concorrenti come Esselunga, Carrefour, ecc.

Abbiamo chiesto più volte alla Società di intervenire in merito per risolvere questo problema rendendo i punti vendita più confortevoli non solo per le proprie maestranze ma anche per la clientela che ha subito dei disagi finanche a svenimenti, ma Coop Alleanza fa l’orecchio da mercante e aspetta che le temperature esterne migliorino senza agire e prendere i necessari provvedimenti.

Questa specifica situazione di disagio va a sommarsi con altri problemi e questioni che le lavoratrici e lavoratori ci segnalano da tempo.

Ad esempio, ci segnalano che in Coop Alleanza non si rispetta quanto previsto dal Testo Unico sulla sicurezza in materia di sorveglianza sanitaria: le visite di controllo del medico competente, che dovrebbero essere fatte in orario di lavoro e a totale carico dell’azienda, vengono fatte svolgere fuori orario di lavoro e retribuite solo in minima parte (solo 15 minuti) a prescindere dal tempo impiegato. Abbiamo denunciato il tutto agli organismi preposti dell’Ausl territoriale.

Altra questione aperta è l’erogazione del salario variabile che, a differenza di quanto dichiarato dal Direttore delle Risorse Umane dott. Amilcare Traversa, in sede di udienza conoscitiva del Comune di Bologna tenutasi il 12 aprile scorso, in merito all’esternalizzazione del servizio di allestimento “Generi Vari” quantificato in 14 milioni da redistribuire a 15000 dipendenti (in media circa 900 euro), si scopre invece essere di 6,2 milioni ed ai dipendenti di medio e basso livello vengono distribuite solo le briciole (in media circa 80 euro).

Ricordiamo che questi dipendenti hanno già subito un taglio del loro reddito annuo (in media circa 800euro) con l’eliminazione della pausa di 15 minuti.

Coop Allenza, invece, secondo quanto dichiarato dai propri amministratori chiuderà il bilancio del 2023 con un utile di 20 milioni di euro raggiunto sulla pelle dei propri dipendenti. Insomma, oltre al danno si aggiunge anche la beffa.

Come USB, insieme alle nostre rappresentanti sindacali in Coop ed alle lavoratrici ed ai lavoratori, continueremo a denunciare e lottare fino a quando le problematiche non verranno risolte.

Bologna, 19 luglio 2024

USB Lavoro Privato Bologna