Igeam Consulting: il diritto di scegliere da chi farsi tutelare. I lavoratori scelgono USB
Si è recentemente costituita la struttura USB all’interno della società IGEAM CONSULTING Srl, grazie alla volontà e alla determinazione dei lavoratori che, riunitisi in assemblea, hanno anche espresso un RSA.
La scelta di aderire a USB è frutto di una serie di condotte aziendali che hanno allarmato i lavoratori. L’azienda è in fase di riorganizzazione societaria, e ha inteso modificare in maniera unilaterale e non condivisa la modalità di erogazione dei buoni pasto.
Spacciando la decisione con la volontà di aumento dell’importo del ticket, hanno però ristretto i criteri che ne garantiscono il riconoscimento mettendo a rischio il diritto precedentemente riconosciuto e acquisito di 20 ticket al mese, ossia anche durante lo smart working, le ferie e la malattia. Tale erogazione era entrata a pieno titolo nel corpo delle retribuzioni dei dipendenti, e mai come in questo periodo, anche la perdita o la modifica di un elemento di sollievo e ristoro genera non pochi disagi.
La Società, interpellata dalle altre organizzazioni sindacali in merito anche alle manovre societarie, sembrerebbe aver fatto un piccolo passo indietro -ancora da verificare- sui ticket, riconoscendo la base di quanto fin qui erogato, aggiungendo un non ben chiaro ricalcolo delle reali spettanze sulla base del nuovo importo del buono pasto, ma soprattutto ribadendo l’introduzione di nuovi criteri per la erogazione.
La poca chiarezza e la mancanza di comunicazioni trasparenti, oltre la evidente resa a confrontarsi solo con le organizzazioni sindacali firmatarie e solo per cause di forza maggiore, ha spinto i lavoratori a scegliere USB.
L’azienda ci ha fatto sapere che non riconosce la nostra RSA e non intende dialogare con noi. Pur consapevoli di quanto previsto dalla normativa vigente, l’esperienza ci insegna che chi si chiude al dialogo ha spesso qualcosa da nascondere, e crediamo che tale rifiuto sia ad ulteriore danno dei dipendenti cui non viene riconosciuto il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare in un momento in cui, peraltro, verranno decisi elementi essenziali dell’articolazione del rapporto di lavoro.
All’azienda facciamo sapere che prendiamo atto di tale rifiuto, ma che -come sempre- proseguiremo nella nostra azione di tutela e supporto dei lavoratori con i mezzi sindacali e la coerenza che ci sono propri e che non necessitano della volontà e dal benestare padronale.
USB Terziario