Itx Italia e il rinnovo del contratto integrativo, USB: i sindacati aziendali abbaiano ma non mordono!
Immediatamente a ridosso della fusione del gruppo Inditex e della nascita del gruppo Itx Italia, più di un anno fa, USB denunciava la scelta antidemocratica di estendere de facto alle catene il contratto integrativo di Zara, e contestualmente USB rivendicava la necessità di ridiscutere immediatamente i contenuti di quel contratto di secondo livello.
Un contratto integrativo già pieno di lacune e contraddizioni, quali ad esempio l'aumento delle domeniche lavorative dei full time e l'esclusione dei 18h e 24h.
In questo lungo periodo dalla fusione ad oggi, i sindacati riconosciuti in azienda (Cgil Cisl e Uil) come sempre si sono dimostrati assenti e distanti dalle problematiche dei lavoratori e delle lavoratrici.
Distanti dalle difficoltà vissute nei negozi durante la pandemia, mentre veniva chiesto un ingente sforzo a tutte e tutti.
Assenti nel momento in cui i magazzinieri lottavano per condizioni di lavoro dignitose.
Indifferenti anche oggi alle problematiche all'interno dei negozi: ulteriormente aggravate adesso dall'esclusione della logistica di negozio.
Tutte le difficoltà concrete che i lavoratori e le lavoratrici vivono quotidianamente sulla propria pelle, e di cui Cgil Cisl e Uil non sembrano interessati.
Per questo USB guarda con sospetto allo stato di agitazione che è stato proclamato in questi giorni e soprattutto ritiene vaghe le ragioni dello sciopero.
Come sempre, anche questa volta, vediamo quei sindacati alle prese con una farsa, un abbaiare vuoto e tardivo.
Dicono di chiedere il “riconoscimento di una premialita'” e non vedono che nei negozi non servono solo premi, perche' manca -ormai da tempo- anche lo stretto necessario per lavorare serenamente.
I lavoratori e le lavoratrici che aderiscono ad USB non vogliono “premi” che come fumo negli occhi nascondono problematiche più importanti.
I lavoratori e le lavoratrici che aderiscono ad USB vogliono maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro (rifiutiamo gli rls terriotriali, troppo pochi ed inefficaci), e un'organizzazione del lavoro che davvero consenta non solo di conciliare lavoro e vita privata, ma che eviti il surplus di mansioni che sono state pretese in questi ultimi anni.
I lavoratori e le lavoratrici che aderiscono ad USB vogliono maggiori tutele per la genitorialità e per le categorie fragili, senza che queste tutele debbano dipendere di volta in volta dalla buona volontà (o meno) delle figure presenti in negozio.
Non vogliamo premi, ma aumenti contrattuali e salariali in considerazione della professionalità richiesta, ma soprattutto garantita dai lavoratori e dalle lavoratrici.
USB SEMPRE CONCRETAMENTE AL FIANCO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI
USB Lavoro Privato – Federazione di Roma