La Coop siamo NOI, anche nel sud del Lazio

La cooperativa procede con la decisione di cedere otto punti vendita. Questa operazione dovrebbe, secondo l’azienda, far rientrare parte delle perdite e garantire l’occupazione.

L’Usb esprime tutti i suoi dubbi. Non c’è alcuna certezza, al momento, della salvaguardia dei posti di lavoro, né tanto meno dei livelli salariali e degli inquadramenti.

Roma -

Dopo le ultime dichiarazione dell’azienda e le assemblee dei lavoratori hanno portato ad un nulla di fatto. Unicoop Tirreno vuole abbandonare il sud del Lazio, come già fatto in Campania.


La cooperativa procede con la decisione di cedere otto punti vendita. Questa operazione dovrebbe, secondo l’azienda, far rientrare parte delle perdite e garantire l’occupazione.

L’Usb esprime tutti i suoi dubbi. Non c’è alcuna certezza, al momento, della salvaguardia dei posti di lavoro, né tanto meno dei livelli salariali e degli inquadramenti.

La stessa operazione era stata messa in atto, dal 2013 in poi, in Campania. I lavoratori, con la promessa del mantenimento del posto, avevano rinunciato all’integrativo ed agli scatti di anzianità. Nell’accordo, che fu firmato in Regione, Ipercoop Tirreno si impegnava affinché la gestione di tutti i punti vendita della Campania restasse in capo al sistema cooperativo. 

A gennaio 2016 nasce la Coop Alleanza 3.0 dalla fusione di tre cooperative storiche (Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nord Est). A distanza di qualche settimana, Coop Alleanza 3.0, con il 70% del capitale ed Unicoop Tirreno, con il restante 30%, costituiscono la Distribuzione Centro-Sud s.r.l. per la gestione dei tre Ipermercati campani di Afragola, Quarto ed Avellino, lasciando ad Unicoop Tirreno la piena proprietà e gestione dei due unici superstore Coop di S.Maria C.V. e Napoli-Arenaccia.

A soli 5 anni da quella operazione, i due punti vendita di Santa Maria Capua a Vetere e Napoli, Via Arenaccia sono stati ceduti e l’ipercoop di Avellino è stato chiuso. Nessuna delle vertenze ha trovato fin’ora soluzione.

Allo stesso modo, i lavoratori dei negozi di Fiuggi, Frosinone e Terracina hanno già vissuto questa esperienza fallimentare poco più di un anno fa con la gestione del privato Paolo Spaziani, salvo poi ritornare sotto la gestione Unicoop nel 2017.

L’Unicoop Tirreno abbandonerà il territorio del sud del Lazio e priverà i lavoratori del contratto cooperative, mentre gli spazi espositivi dove vendere il prodotto marchio aumentano con il fiorire di negozi in franchising.

Lasciare il territorio del Lazio, abbandonando 270 lavoratori, è un’operazione fallimentare, così come ha dimostrato la vicenda della Campania.

Si sta trascurando, inoltre, in questa fase delicata, un particolare che va oltre le logiche puramente finanziarie e cioè il fatto che la presenza della Coop, in territori martoriati da decenni dalla elevata disoccupazione giovanile, dallo sfruttamento del lavoro, dal futuro negato a giovani e meno giovani, rappresenta un imprescindibile presidio di legalità e rispetto dei diritti dei lavoratori. E’ su questo che bisogna ritornare ad investire ed è per questo ci mobiliteremo!

LA COOP DEVE RESTARE nel sud del Lazio

Il Sindacato di Base esorta Unicoop Tirreno a rivedere le decisioni prese e a tutelare concretamente i diritti dei lavoratori.

Usb Commercio