La proposta di Unicoop Tirreno fra 120 ore di lavoro in più e circa 1500 euro di stipendio in meno

Dopo l’imposizione della disdetta dell’integrativo aziendale a fine settembre, riparte la trattativa confermando i peggior timori denunciati da Usb

Nazionale -

Ieri pomeriggio, 21 luglio, ha avuto luogo il primo incontro della trattativa per il nuovo integrativo aziendale, dopo la comunicazione di disdetta di quello precedente il 1 ottobre.

Unicoop Tirreno ha dichiarato come la fine dell’accordo di maggio 2017 aumenterà i costi di circa 70 mila euro su base mensile, a cui va aggiunto il costo dell’integrativo, attualmente in vigore, pari a 10 milione di euro l’anno.

L’azienda ha ribadito il periodo di forte crisi, con un pil nazionale che registra un negativo a due cifre. Il calo delle vendite già dichiarato nei primi mesi del 2020 viene confermato anche per i mesi di giugno e luglio.

Questo avrebbe obbligato Unicoop Tirreno ad agire nell’immediato, disdettando il contratto integrativo a fine settembre.

Le proposte dell’azienda per un nuovo Cia sono le stesse avanzate a gennaio; tutte le regole e gli accordi verranno formulate in un contratto.

I principali temi esposti riguardano:

 

RELAZIONI SINDACALI

Unicoop propone una strutturazione su tre livelli

nazionale

territoriale

punto vendita

 

Viene confermato il ruolo di primo piano delle relazioni sindacali a livello provinciale. Queste avrebbero anche un ruolo di confronto finalizzato alle intese..

Al livello di punto vendita vengono confermate le attuali modalità di gestione delle relazioni. A questo livello farebbero capo, per esempio, le discussioni in merito al salario variabile, agli infortuni e alle ristrutturazioni.

L’azienda si rende disponibile a fornire i permessi necessari alla gestione delle relazioni sindacali per tutti e tre i livelli. Viene richiesta alle OO.SS., una proposta economica in proposito che però non superi l’importo dell’attuale Cia.

 

SICUREZZA

Vi è disponibilità di aumentare il numero degli Rls da 16 a 21.

 

ORARIO

Il divisore convenzionale verrà portato per tutti a 165, andando a colpire circa 1800 lavoratori, il cui divisore è 160.

I permessi vengono abbassati per tutti a 24 ore.

Scompare la pausa retribuita di dieci minuti, sostituita da una non retribuita di quindici minuti.

Vengono confermate tutte le altre norme che regolano l’orario e l’organizzazione del lavoro.

 

LAVORO DOMENICALE E FESTIVO

Unicoop Tirreno dichiara la propria volontà di rivedere i meccanismi che regolano il lavoro domenicale e festivo, rivedendo le maggiorazioni e le quote orarie aggiuntive.

Il lavoro festivo vedrà una maggiorazione del 70%.

Il lavoro domenicale invece avrà un meccanismo proporzionale in base al numero delle domeniche lavorate. Meccanismo che possiamo riassumere in questo modo:

-fino a 10 domeniche 35%;

-da 11 a 20 domeniche 55%;

-più di 21 domeniche 65%.

 

CLASSIFICAZIONE

Le indennità di funzione banchi vengono regolate sulla somma di 50 euro mensili riferite al IV livello, parametro 144, full time.

 

MERCATO DEL LAVORO

Unicoop Tirreno dichiara la propria disponibilità ad aumentare le ore contrattuali a 100 part time.

Allo stesso modo, 50 contratti a tempo determinato verranno trasformati a tempo indeterminato.

La stagionalità dovrà essere nuovamente normata in base alle specifiche esigenze.

 

MISSIONI E TRASFERIMENTI

L’azienda propone una semplificazione degli attuali accordi, portando il rimborso per la trasferta a 0,39 centesimi ogni Km in più per recarsi al nuovo luogo di lavoro.

I pasti verranno rimborsati 15 euro caduno, per un massimo giornaliero di 30 euro.

 

Trasferimento

Per 9 mesi verrà garantita l’indennità di trasferimento.

In aggiunta, viene proposta una tantum pari ad 80 euro lordi al Km aggiuntivo per un massimo di 8 mila euro.

 

DISPOSIZIONI VARIE

La 13a mensilità verrà corrisposta con il pagamento di novembre, in busta paga il 12 dicembre

La 14a mensilità verrà corrisposta con il pagamento di giugno, in busta paga il 12 luglio.

Il terzo elemento viene portato per tutti i lavoratori a 3,10 euro.

Il premio aziendale, che secondo l’azienda pesa per il 40% sul costo dell’intero integrativo, verrà sospeso. I lavoratori colpiti sono più di 1700.

Verrà attivato il Welfare aziendale con un pacchetto annuo pari a 500 euro (IV livello full time, parametro 144). La cifra totale verrà divisa fra buoni spesa, pacchetto istruzione e pacchetto ricreativo.

 

SALARIO VARIABILE

Il salario variabile verrà diviso in due, uno per Quadri e livelli direttivi, soggetto a valutazione della singola prestazione lavorativa e uno collettivo.

Quest’ultimo è pari a 1500 euro viene legato sia alle singole presenze sia al raggiungimento di tre obiettivi:

-vendita;

-produttività;

-differenze inventariali.

 

Il personale di sede riceverà un salario variabile riparametrato a quello del punto vendita.

 

Usb torna a ribadire la grande difficoltà di una trattativa simile in un periodo di crisi economica mai vista, di cui non si conosco gli effetti a lungo termine. Pur trovando inspiegabile l’imposizione di Unicoop Tirreno di disdettare l’attuale integrativo, senza alcuna proroga dell’accordo di Maggio 2017, siamo disposti al confronto.

 

Le attuali proposte di Unicoop Tirreno però di rendono impossibile qualsiasi sottoscrizione dell’accordo, non possiamo infatti accettare che una grandissima fascia di lavoratori, per lo più ultracinquantenni, venga colpita in modo così duro.

 

Non solo viene aumentato l’orario di lavoro di due ore a settimana, fra il cambio del divisore convenzionale e la cancellazione della pausa, ma vengono anche drasticamente ridotti i salari. Ogni lavoratore andrebbe a perdere più di 1500 euro l’anno, sommando l’eliminazione del premio aziendale e l’abbassamento del terzo elemento.

A questo si aggiunge un ulteriore aumento dei carichi di lavoro, visto la diminuzione dei permessi di circa 16 ore.

In totale, ogni dipendente, attualmente con parametro 160, sarà costretto a lavorare 120 ore in più ogni anno.

Come Usb ribadiamo la nostra contrarietà al Welfare aziendale, che ha l’unico scopo di sottrarre fondi al sistema previdenziale e assistenziale pubblico e nazionale, Il welfare pertanto deve essere solo su base volontaria, senza alcuna forma di imposizione e trasformato in salario diretto per quei lavoratori che lo rifiutano.

In attesa del prossimo incontro, che si terrà il 29 luglio, e delle proposte scritte di Unicoop Tirreno, comprensive anche di un testo sulle relazioni sindacali,

Usb discuterà con delegati ed iscritti la propria proposta da presentare all’azienda.

Delegati Usb Unicoop Tirreno