Lottomatica: la trattativa sull’integrativo fa il passo del gambero. Dopo l’apertura dello stato di agitazione, USB pronta a scendere in piazza

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Oggi, 24 novembre 2025 si è svolto il quarto incontro di trattativa sull’integrativo in Lottomatica, ma invece che progredire, l’azienda fa continui passi indietro con l’inevitabile conseguenza di rendere sempre più manifeste le sue reali intenzioni di non voler migliorare l’integrativo esistente.

Come USB esprimiamo piena disapprovazione, e sottolineiamo l’assenza di reali “aperture” dell’azienda su qualsiasi tema all’ordine del giorno, inoltre evidenziamo che il debole dietro front su alcuni punti lasci di fatto inalterato l’impianto e il contenuto dell’integrativo già in essere.

Se da un lato sembrerebbe aprirsi la possibilità di un allargamento della sfera di applicazione dell’Accordo alle aziende del Gruppo, dall’altro non si aggiunge nulla degno di nota ad un integrativo che si vorrebbe invece alleggerire.

Ed infatti, ad oggi l’azienda ribadisce lo status quo che nulla cambia ai dipendenti: tutto resta com’è.

E sui temi economici Lottomatica resta blindata nella negazione di qualsiasi spiraglio di trattativa.

Ma è davvero inaccettabile che, in questa fase di crescita e di profitti record, un’Azienda come Lottomatica non riconosca alcun merito ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno rendendo possibili questi traguardi.

Cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro? E quando molte posizioni oggi ricoperte da altrettante persone, e quando molte funzioni oggi svolte dai dipendenti, verranno invece soppiantate dall’Intelligenza Artificiale, come si comporterà l’azienda?

Di certo, oggi fanno sapere che non hanno intenzione di sottoscrivere alcuna tutela occupazionale correlata agli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, e così nascondono la mancata volontà di tutelare i posti di lavoro con gli incerti sviluppi di tale implementazione.

La trattativa non esce quindi dallo stallo, ma in questi casi stare fermi significa fare passi indietro, specie sul tema del welfare e dei premi di produzione. E non è un caso che la Chief People Office non si sia presentata al tavolo, come pure che l’azienda continui a negare un confronto su tabelle e dati certi.

Di certo infatti come USB non ci saremmo fatti incantare da proclami di fantomatici avanzamenti e non resteremo inermi di fronte all’atteggiamento di chiusura della Società.

I lavoratori e le lavoratrici con USB non fanno un passo indietro e sono pronti a scendere in piazza per rivendicare salario e dignità.