Moncler e Burberry, USB: basta licenziamenti, istituzioni e aeroporti di Roma attivino un tavolo per la tutela dell'occupazione all'aeroporto di Fiumicino

Fiumicino Aeroporto -

È di pochi giorni fa la notizia degli ulteriori licenziamenti all'aeroporto L. Da Vinci a Fiumicino delle lavoratrici Burberry e la dichiarazione del Sindaco di Fiumicino Montino che lancia la proposta di un “bacino unico di lavoratori da ricollocare nel Leonardo Da Vinci”.


E non è solo Burberry a licenziare. La ristrutturazione dell'aerostazione vedrà la chiusura di diversi spazi commerciali all'interno dell'aeroporto e la stessa situazione si sta verificando per i lavoratori Moncler ancora in attesa di sapere se dopo il 31 marzo avranno un posto di lavoro.


La responsabilità di grande aziende come MonCler o Burberry non diminuisce la responsabilità del gestore aeroportuale Aeroporti di Roma che non ha mai preso in considerazione la possibilità di applicare una clausola di salvaguardia per i lavoratori del settore commerciale, precari perenni con contratti a tempo indeterminato che scadono con lo scadere delle concessioni.


USB è da anni in prima linea per la tutela dell'occupazione attraverso proposte di applicazione di una clausola sociale che permetta ai cambi di concessione di non perdere il lavoro e i diritti.

Il progetto presentato da USB alla Regione Lazio, al Comune di Fiumicino, al gestore Aeroporti di Roma e all'Enac prevede la possibilità di essere riammessi nel ciclo produttivo anche attraverso dei bacini formati dai lavoratori espulsi. Sono anni che i lavoratori assistono a promesse che non vengono mantenute.

E’ davvero paradossale che nel più grande sito industriale del centro sud si continui ad assistere allo spettro costante dei licenziamenti.


Nell’aeroporto di Fiumicino dal 2008 ad oggi abbiamo assistito ad una costante perdita di occupazione a partire da Alitalia fino a tutto l' indotto aeroportuale, di cui l'aerea commerciale ne è parte, con una perdita di posti di lavoro pari ad un terzo  della forza lavoro, e ad un sempre più evidente utilizzo di lavoratori precari, ricattati e con meno tutele.

Un comparto ricco, il trasporto aereo, basato sullo sfruttamento del lavoro e sul dumping sociale in tutti i settori ma in particolare nel commercio in cui si vive costantemente con lo spettro del termine delle concessioni aeroportuali senza garanzia occupazionale.


In questa babele il bersaglio sono diventati i lavoratori come se il problema fossero loro e non la mancanza di regole che assicurino continuità lavorativa in un settore dove il lavoro c’è.


Invece assistiamo a continue espulsioni senza nessun atto concreto in direzione di una soluzione a portata di mano.


Tante sono le vertenze che potremmo citare solo degli ultimi anni con lavoratori che attendono ancora di poter essere riammessi nel ciclo produttivo. Ma ogni giorno in aeroporto si assumono lavoratori nuovi, precari e con meno diritti.


La verità è che il settore commerciale, fiore all'occhiello dell'aeroporto, è sottoposto a continui cambi di concessione con gare in continuo rialzo e costi che l'aziende aggiudicatarie scaricano poi sul salario dei lavoratori assumendo giovani precari e lasciando a casa personale proveniente dalla azienda uscente.

USB come atto concreto di solidarietà con le lavoratrici Burberry e MonCler richiederà l'apertura di un tavolo di crisi alla Regiobne Lazio con il Comune di Fiumicino affinchè si affronti finalmente in maniera strutturale un problema costante e si avvii un lavoro sul “bacino” di ricollocazione dei lavoratori espulsi.
Di fatti hanno bisogno i lavoratori e subito.
Per il diritto al lavoro e al futuro.

USB Lavoro Privato