Pam allo sbando, negozi abbandonati e dipendenti licenziati

La dirigenza Pam prosegue nella propria arroganza di colpire i lavoratori, cancellando diritti e posti.

Nazionale -

Due anni fa, i dipendenti venivano ceduti, in modo illegittimo insieme ai punti vendita, alla stregua delle scatolette di tonno. Chiarificatore quanto accaduto a Roma. Il negozio di Morena viene ceduto insieme ai lavoratori, commettendo un illecito, come riconosciuto dai giudici dopo una lunga battaglia che ha visto USB in prima linea al fianco dei dipendenti.
Eppure l'azienda, che addirittura avrebbe dovuto riacquisire il negozio, ha imposto la reintegra dei lavoratori, non nella città di Roma, ma nel Nord Italia, a 600 km dai propri affetti e dalle proprie vite.


La scelta finale? Il licenziamento.


La stessa imposizione sta accadendo con il pulimento. Fino ad ora, il servizio era gestito da tre ditte esterne, poi Pam comanda la propria interpretazione di internalizzazione.
Saranno commessi e cassieri a doversene occupare, senza aver ricevuto alcuna formazione in proposito e in aggiunta alla loro mansione, nonostante non sia prevista dal contratto nazionale né ovviamente retribuita. Pazienza per tutti i lavoratori esterni a rischio, già ora con un taglio delle ore e della retribuzione del 50%, con una drastica riduzione della forza lavoro alle porte.


Pam, seguita da molti grandi marchi della Grande Distribuzione, gestisce in modo folle le proprie catene. Gli scaffali sono spesso vuoti, c'è poca scelta e differenziazione, le misure di sanificazione sono scarse in particolare di carrelli e cestini.
I dipendenti non possono soddisfare le richieste di tutti i clienti perché sotto organico e costretti a spostarsi di continuo fra una postazione e l'altra e con mansioni aggiuntive che non gli appartengono.
Questa follia, ben visibile anche a chi non è del settore, viene scaricata completamente sui lavoratori che siano interni o esterni con assunzioni sempre più precarie, il ricorso costante alla flessibilità per fare lavorare più ore senza pagarle e la minaccia del licenziamento, magari mascherato da trasferimento, ogni volta che si prova a chiedere un riposo o un festivo libero, così come invece la legge prevede.
USB, insieme all'avvocato Bartolo Mancuso segue tutti i lavoratori di Roma nelle vie legali e on quelle sindacali che ci vedono a presidiare tutti i punti vendita Pam contro l'arroganza dell'azienda. È fondamentale l'unione dei dipendenti Pam, pure coloro non direttamente coinvolti nella vicenda, oggi un diritto viene sottratto ad a tutti. Una pratica già in atto, con carichi aggiuntivi, orari non stop e nessun adeguamento salariale.
Allo stesso modo, invitiamo i lavoratori del pulimento ad unirsi alla lotta, internalizzazione vuol dire che tutti devono essere assunti direttamente da Pam e non tramite cooperativa o agenzia interinale. Questo è l'obiettivo, nessun accordo al ribasso deve essere accettato.

 

Usb Commercio