Rinnovo CCNL FederDistribuzione: la mancia dei padroni

Roma -

FederDistribuzione annuncia sulle colonne de Il Sole 24 Ore di aver invitato le aziende associate a riconoscere ai propri collaboratori, a decorrere dal mese di maggio 2016, un aumento lordo mensile di 15 euro (parametrato al IV livello), a titolo di anticipo sugli aumenti salariali che saranno previsti dalla contrattazione nazionale collettiva della DMO.

 

Insomma, dal giornale di Confindustria l’associazione datoriale irride i sindacati di categoria ammessi alle trattative, incapaci di rinnovare un contratto scaduto da oltre 2 anni e mezzo, e umilia i lavoratori con una irricevibile mancetta che basta appena a coprire la spesa di un caffè al giorno per una settimana al mese.

 

Eccoli i risultati degli scioperi senza prospettiva di fine anno! D’altronde le richieste padronali sono note da oltre 2 anni e mezzo, durante i quali i lavoratori sono stati informati poco e male e i sindacati hanno rilanciato con una debolissima piattaforma, tutta improntata a garantire la massima produttività alle multinazionali del commercio.

 

Ma quello che è veramente in ballo per le confederazioni sindacali che ambiscono a firmare il contratto, è la bilateralità (finanziata in parte dalle aziende ed in parte con un prelievo coatto nelle buste paga dei lavoratori).

 

FederDistribuzione fa la voce grossa e vuole utilizzare la leva del Jobs Act per rivedere gli inquadramenti professionali, pretende il potere di derogare a tutte le norme del futuro contratto anche in assenza di accordo tra le parti a livello aziendale, vuole modificare al ribasso le norme contrattuali sul mercato del lavoro, l’orario di lavoro e la bilateralità. In sostanza vuole mano libera per finire l’opera di smantellamento dei pochi diritti rimasti ai lavoratori del settore.

 

Le donne e gli uomini del commercio sono allo stremo e non si accontentano della mancetta dei padroni o delle farse dei sindacati trattanti, troppo attenti alla sopravvivenza degli apparati. Noi dell’USB daremo la nostra prima risposta già il Primo Maggio, festa dei lavoratori, con una manifestazione che si svolgerà davanti i negozi Zara – azienda di rilievo in FederDistribuzione – di Roma, Milano, Firenze, Bologna e Napoli.

 

Perché noi non siamo in vendita!!