Sciopero generale del 28 novembre. Il Commercio si ferma: i profitti crescono, i diritti no
Il settore del Commercio e della Grande Distribuzione Organizzata continua a macinare fatturati record: 135 miliardi nel 2024, con ulteriori incrementi previsti nel 2025. Mentre i profitti accelerano, le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori arretrano. Turni spezzati, part-time involontario, precarietà diffusa, ritmi insostenibili, crescita degli infortuni e delle malattie professionali: questa è la realtà quotidiana per oltre tre milioni di addetti. La GDO corre, ma corre sulle nostre gambe.
È esattamente per questo che il settore aderisce e chiama alla massima partecipazione allo Sciopero Generale del 28 novembre, indetto contro politiche di questo governo che continuano a favorire solo le imprese e a comprimere salari, diritti, welfare e sicurezza.
Le stesse politiche che, nel commercio, hanno prodotto un modello fondato sulla competizione al ribasso, sulla frantumazione della forza-lavoro, sul ricorso massiccio alla somministrazione e alla precarietà strutturale.
Nel settore, mentre i volumi volano, aumentano anche lo stress lavoro-correlato, i disturbi muscolo-scheletrici, gli infortuni tra donne e giovani, e la pressione costante determinata da carichi e ritmi impossibili. E non basta: la contrattazione collettiva, ormai svuotata da anni di concertazione, non garantisce più né dignità né tutele.
USB dice basta.
Lo sciopero del 28 novembre coinvolge pienamente i Lavoratori del settore e sarà la risposta collettiva che il mondo del Commercio deve dare:
- per turni più giusti e una vita più serena,
- per salari adeguati all’aumento del costo della vita,
- per stabilità e fine del part-time involontario,
- per sicurezza reale e non solo dichiarata,
- per ridare forza a chi lavora nei negozi, nei magazzini, nelle casse, negli scaffali, troppo spesso isolato e schiacciato da logiche di profitto.
Lo sciopero non si ferma al 28. Il giorno dopo, 29 novembre, tutte e tutti a Roma per la grande manifestazione nazionale: porteremo in piazza la rabbia, la dignità e la determinazione dei lavoratori del Commercio e della GDO.
Il settore del Commercio c’è e chiama alla mobilitazione. Ora tocca a noi.
28 novembre: si sciopera.
29 novembre: si scende in piazza a Roma.
Uniti, dobbiamo ribaltare questo modello di sfruttamento e rimettere al centro chi manda avanti ogni giorno l’intera catena del valore: le lavoratrici e i lavoratori.
IL SETTORE DEL COMMERCIO SI UNISCE ALLO SCIOPERO GENERALE USB CONTRO LA GUERRA E L’ECONOMIA DI GUERRA
Coordinamento Nazionale USB Commercio