Unicoop Tirreno, Cgil, Cisl, Uil e Cobas pronti a firmare l'aumento dell'orario a parità di salario
In data odierna si è svolto l'incontro previsto per il rinnovo del contratto integrativo a poche ore oramai dalla effettiva disdetta di tutti gli accordi prevista per il 1 novembre prossimo.
In particolare, la delegazione aziendale ha presentato alcuni miglioramenti della precedente proposta, in alcuni casi positivi, ma che non toccano i principali temi da noi segnalati come fortemente critici.
Sulle garanzie occupazionali, eventuali impegni più stringenti rispetto il documento del dott. Canova saranno valutati a fronte di un accordo "idoneo" sul contratto integrativo.
Sulle relazioni sindacali su conferma il testo già presentato con la penalizzazione del sistema di negozio e del livello di RSA/RSU, mettendo sul piatto solo la disponibilità a discutere agibilità sindacali nazionali fuori dal testo contrattuale.
Per quanto riguarda l'orario di lavoro la delegazione aziendale non fa alcuna marcia indietro e conferma l'intoccabilità del parametro 165 (aumento di orario per 2000 dipendenti) e taglio a 24 ore di Rol su tutti i dipendenti in forza(questo invece pesa su tutti i lavoratori) Unico avanzamento riguarda la possibilità di definire una normativa sulla pausa identica con differenziazione per il pagamento rispetto la pesantezza del turno.
Sul resto si confermano le posizioni aziendali che abbiamo già illustrato, con solo alcune modifiche riguardo il mantenimento dell'attuale indennità di banco, il reintegrare anche nel testo la salvaguardia dei festivi, la definizione a 3,10 euro per il 3° elemento per utti,
Scontato è stata l'ennesimo e ultimo appello alla ragionevolezza rivolto da USB a Unicoop che ha confermato la volontà che il 1 novembre sia la dead line per la definizione di un nuovo sistema contrattuale aziendale per la cooperativa.
Non sappiamo cosa stanno dicendo sugli altri tavoli in quanto la separazione degli stessi produce l'impossibilità di avere una visione comune, ma si fa sempre più forte l'impressione che si stia andando verso la stretta finale nella riunione che le altgre organizzazioni hanno chiesto per il 30 ottobre prossimo.
Per quanto ci riguarda, confermiamo quanto già valutato rispetto alcuni passaggi del testo proposto, come abbiamo discusso nelle assemblee e illustrato nei comunicati.
Continuare a chiedere l'aumento dell'orario di lavoro e la contestuale diminuzione -seppur più leggera- del salario appare davvero sacrilega rispetto il dramma generale in cui vive l'intero Paese.
Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a ripristinar gli istituti dell'accordo 2017, a discutere ulteriori elementi ma riteniamo sia un grave errore per il sindacato dare via libera all'aumento dell'orario di lavoro