Unicoop Tirreno, il rinnovo deve garantire diritti e dignità per tutti i lavoratori

Rimane l’aumento dell’orario a parità di salario, così non si va da nessuna parte

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Questa mattina si è tenuto l’incontro con Unicoop Tirreno riguardo la discussione sul rinnovo del contratto integrativo aziendale, dopo la comunicazione della disdetta da parte dell’azienda. Unicoop Tirreno ha proposto un mese in più di discussione, dal 1 ottobre al 1 novembre, dopo le pressanti richieste di Usb e la determinazione dei lavoratori.

Prendiamo atto delle aperture della cooperativa, ma queste non sono minimamente sufficienti al raggiungimento di un accordo.

Restano infatti invariate le condizioni peggiorative, come se dovessero essere i lavoratori a pagare i costi della pandemia. L’azienda ha riconfermato la volontà di portare il divisore convenzionale per tutti a 165, andando a colpire circa 1800 lavoratori, il cui divisore è 160. I permessi vengono abbassati per tutti a 24 ore.

L’unica apertura è sulla pausa retribuita che potrebbe essere scambiata con il premio aziendale. In proposito però non sono state date alcune specifiche.

Restano invece totalmente carenti le relazioni sindacali di punto vendita.

I dipendenti storici dell’azienda vengono sottoposti ad aumento di orario a parità di salario, una condizione inaccettabile per qualsiasi discussione. La nostra proposta è ripartire dall’accordo di maggio 2017, che ha permesso di superare quel momento di crisi aziendale. In esso vi sono alcuni contenuti che possono riprodotti in via temporanea, fino al termine di questa fase emergenziale. Non si può costruire un contratto che tocca diritti e dignità dei lavoratori in un periodo di crisi economica e sanitaria di cui mai si erano visti precedenti.

Le basi, per noi imprescindibili, devono essere la cancellazione di qualsiasi aumento dell’orario, che non è nella disponibilità delle parti, essendo le 37 ore riportate nel contratto individuale.

Gli altri punti fermi sono la volontarietà delle domeniche lavorative e la centralità delle relazioni sindacali a livello di punto vendita.

Ribadiamo anche la necessità della parità di condizioni fra tutti i lavoratori, una parità che non può passare dalla cancellazione dei diritti conquistati come Unicoop sta cercando di fare. Ricordiamo infatti che il rinnovo dell’integrativo che ci è stato proposto colpisce tutti i dipendenti, i lavoratori anziani, direttamente, con l’aumento dell’orario a parità di salario, i lavoratori giovani, indirettamente, con l’impossibilità di veder mai migliorare le proprie condizioni contrattuali, ricattati continuamente con la produttività per raggiungere uno stipendio degno.

Usb fin dall’inizio si è opposta ad un rinnovo così pesante dell’integrativo. Continueremo ad informare i lavoratori con assemblee e volantinaggi pronti alla mobilitazione.

 

Usb Commercio