Unicoop Tirreno non dà le giuste informazioni sulla sicurezza e casi positivi
Il nuovo direttore dell’Ipercoop di Viterbo, pur di escludere USB dal confronto, nasconde informazioni fondamentali sulle procedure anti Covid e sui dipendenti positivi
Unicoop Tirreno ha da sempre messo in atto la pratica illegittima di cercare di isolare USB, escludendola dalle discussioni e dall’accesso ad informazioni basilari per l’organizzazione del lavoro.
Il contratto nazionale applicato fa riferimento in modo esplicito al “diritto di informazione”, cioè una rete stabile e costante di notizie fra azienda e organizzazioni sindacali, eppure dalla firma del nuovo integrativo nessuna nota è stata condivisa.
Sorge spontaneo chiedersi se tale pratica è una ritorsione per la nostra opposizione, e mancata firma, ad un integrativo che aumenta l’orario di lavoro abbassando il salario, cancellando di fatto diritti conquistati negli anni 70. Tanto che il silenzio è riservato unicamente ad USB, mentre con le altre organizzazioni sindacali dialoghi e confronti sono più che frequenti.
Oggi, in periodo di emergenza sanitaria, che vede i lavoratori sempre più esposti, tanto da portare il settore al quarto posto per morti sul lavoro, vengono taciute informazioni fondamentali a salvaguardia della vita dei lavoratori. Nell’Ipercoop di Viterbo, nulla viene condiviso riguardo le corrette procedure per la gestione dei controlli e delle misure per ridurre i contagi, questo ha portato alla loro totale assenza. Nessun controllo in ingresso e all’interno del punto vendita è stato ripristinato, i consumatori stazionano per ore nel negozio, chiacchierando fra loro con le mascherine abbassate e senza nessuna distanza.
Addirittura Coop che si fregia di valori etici ha nascosto la presenza di dipendenti positivi ad USB, rischiando di esporre colleghi e consumatori al contagio e alla diffusione del virus.
Ogni volta ci rammarichiamo, ormai sempre con meno stupore, che i sindacati che scendono in piazza e si pavoneggiano davanti a media e cittadinanza di combattere i morti di lavoro sono invece ben felici di tali pratiche, che trasformano la sicurezza in una loro proprietà. Proprio pochi giorni fa, le stesse sigle hanno escluso volutamente e con forza USB e i lavoratori non iscritti con loro, dalle elezioni del Rappresentante per la Sicurezza, figura fondamentale per vigilare e denunciare mancanze e abusi.
Non ci facciamo intimorire.
I diritti e la Sicurezza sono ad uso esclusivo dell’azienda che dispone a quali sindacati fa più comodo venderli, appartengono a tutti i lavoratori.
Usb Viterbo