Unicoop Tirreno, votiamo No al nuovo integrativo
Al via fra pochi giorni il referendum in Unicoop Tirreno per votare il nuovo Integrativo
Unicoop Tirreno ha varato il nuovo Integrativo aziendale che avrà validità per tre anni, aumentando l’orario di lavoro e abbassando gli stipendi tramite il cambiamento del parametro, la riduzione dei permessi e la cancellazione della pausa retribuita.
Un accordo reso possibile grazie alla firma di Cgil, Cisl, Uil e Cobas che pochissime resistenze hanno sollevato.
Fra pochi giorni verrà indetto il referendum, chiamando i lavoratori ad esprirmersi in prima persona.
E’ fondamentale votare No e non permettere ad Unicoop di abbattere il perno centrale delle lotte sindacali: la riduzione di orario a parità di salario.
Sono stati ceduti più di 10 store, svendendo Coop a insegne che applicano i peggiori contratti nazionali del settore, pensiamo per esempio al territorio campano.
Quasi 500 dipendenti hanno abbandonato il proprio posto di lavoro, duemila vengono obbligati ad operare per più ore con un decurtamento di stipendio, stimabile intorno a 300 euro per un IV livello.
Questo durante una crisi sanitaria, con un’epidemia di cui mai si erano visti i precedenti.
Molti lavoratori, che Usb sta informando capillarmente, non sanno ancora i tagli e le restrizioni fatte sia perché, a nostro avviso, Cgil, Cisl, Uil e Cobas hanno fornito volutamente ai propri iscritti informazioni poco chiare, sia perché è impossibile chiamare le assemblee.
Il direttore Canova si vanta oggi di un utile di Uniccop, mentre la scusa di un simile integrativo al ribasso erano proprio le perdite dell’azienda. Perdite che abbiamo contestato fin dall’inizio, i dati infatti ci danno ragione, se nel primo lockdown la Grande distribuzione aveva visto un aumento delle vendite del 16%, adesso, solo nel mese di ottobre, ci sono stati aumenti fino al 7%.
Usb sta mobilitando l’intero settore, uniti contro questo integrativo. Siamo consapevoli infatti che i diritti che oggi vengono cancellati ai lavoratori storici, mai verranno conquistati dai lavoratori precari.
Votiamo No.
Usb Commercio