USB Coop Campania: chi la dura la vince!
Dal territorio campano voci sempre più insistenti danno per certo ed imminente lo sbarco delle Cooperative Emiliane, in soccorso della disastrosa gestione a marchio Unicoop Tirreno che aveva portato alla procedura di mobilità e alla possibilità di licenziamenti di massa. La capofila della "cordata cooperativa", dovrebbe essere Coop Adriatica.
La lunga battaglia, iniziata da USB per dire no all'imprenditoria privata ed a salvaguardia dei livelli occupazionali, è stata vinta contro l'ignavia dei consiglieri di amministrazione, contro la complicità delle segreterie dei sindacati confederali ma soprattuttio contro la miopia politica e gestionale dei vertici Unicoop.
La vertenza dei lavoratori Coop della Campania è l’esempio della riappropriazione di sovranità degli stessi sulle burocrazie sindacali che, in complicità con Unicoop Tirreno, hanno tentato di svendere ad un privato la storia della cooperazione in Campania, i diritti dei lavoratori ed il concetto stesso di democrazia.
Dopo aver abbattuto il muro di omertà che copriva la trattativa grazie ad una partecipatissima conferenza stampa, indetta dall'USB Lavoro Privato a Napoli che ha fatto emergere le contraddizioni della COOP in Campania, si sono susseguite iniziative e scioperi senza sosta, un referendum che ha visto la vittoria schiacciante dei "non approvo" con oltre il 90% ed ha fatto emergere la complicità delle organizzazioni sindacali concertative sui piani aziendali e il loro totale abbandono di una qualsiasi prospettiva di conflitto. Tutto già visto alla FIAT, solo che qui la stragrande maggioranza seguendo le indicazioni dell’USB ha detto NO.
Il convegno “Le mani sulla Coop” e l’incontro con i massimi livelli dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumo avevano ribadito la totale contrarietà dei lavoratori, in perenne mobilitazione da novembre 2012, e dell’Unione Sindacale di Base alla svendita di Unicoop Tirreno alla Catone Group.
I lavoratori e l’USB hanno incassato anche il sostegno della Regione Campania. L’assessore regionale al lavoro Severino Nappi ha convocato Legacoop, Coop Italia ed Unicoop Tirreno, per scongiurare la perdita di occupazione e la contrazione di salario e di diritti dei circa 700 lavoratori interessati dalla vertenza.
Dopo la sconfitta dell’ipotesi di vendere i negozi della Coop Campania al chiacchierato Catone Group Unicoop Tirreno, ancora una volta contro ogni regola democratica, ha tentato, senza successo, di escludere USB dalla trattativa. Questa è l’idea di democrazia che impera in un’azienda che ha scelto come forma sociale quella cooperativa ma che non rispetta i principi di democrazia e partecipazione. Forse perché un sindacato che rappresenta davvero i lavoratori mette in crisi il sistema delle relazioni sindacali che da anni produce arretramenti evidenti per i lavoratori stessi.
La vertenza non è conclusa, molto ci resta da fare, gli importantissimi risultati ritenuti da molti un’utopia fino a ieri ci dicono che i lavoratori, se vengono messi in condizione di scegliersi il proprio futuro, non si rassegnano alla politica della riduzione del danno ma hanno le qualità, l’energia e la determinazione per affrontare un percorso di lotta tesa alla salvaguardia dei diritti e del salario ed in grado di rigettare al mittente i piani industriali fatti sulla carne di chi lavora. Il ricatto occupazionale che Unicoop Tirreno ha messo sul piatto non ha spaventato i lavoratori e i delegati USB che hanno continuato a lottare.
USB Lavoro Privato ha appoggiato i lavoratori con un solo obiettivo, la cooperazione in Campania salvaguardando livelli occupazionali, diritti e salario. Nonostante il braccio di ferro sulla chiusura di Afragola abbiamo motivo di pensare che l’obiettivo è stato centrato, il TAVOLO ROVESCIATO. “Qualcuno” cercherà di montare sul carro dei vincitori, sappia sin da subito che quello è il carro dei LAVORATORI.
USB Lavoro Privato, all'indomani dell'eccezionale affermazione alle elezioni RSU all'ILVA di Taranto, accoglie con soddisfazione questo ennesimo risultato positivo, la strada intrapresa per la costruzione del sindacato conflittuale e di classe che serve per davvero ai lavoratori è quella giusta.