Usb e Unicoop Tirreno, il punto sul piano di risanamento
Si è tenuto ieri a Vignale Riotorto l'incontro tra Unicoop Tirreno e Usb per fare il punto della situazione sul piano di risanamento della Cooperativa.
I dati di bilancio a consuntivo 2017 hanno fatto registrare un dato (seppur sempre con il segno negativo) migliore di circa 15 milioni rispetto al consuntivo 2016.
Gli obiettivi del piano industriale rimangono quelli già definiti in precedenza ossia il pareggio di bilancio nel 2019 e il ritorno agli utili dal 2020.
Nel 2017 il margine di contribuzione dei negozi della Toscana è stato +22 milioni circa, quello di Lazio/Umbria invece -8 milioni circa.
I dati del primo semestre 2018 hanno fatto registrare un dato migliore di circa 2 milioni rispetto al preventivo.
Secondo Unicoop Tirreno l'accordo di maggio 2017 ha esaurito i suoi effetti principalmente per tre motivi: la Solidarietà mai utilizzata, la Cassa Integrazione terminata e gli incentivi all'esodo rimasti ormai (solo per la sede) allo scaglione più basso dei tre previsti inizialmente.
Per raggiungere gli obiettivi del piano industriale suddetti, la Cooperativa ha annunciato l'intenzione di ricorrere ad alcune misure specifiche su: vendite e margini (assortimenti, promozionalità, pricing, sviluppo freschissimi), logistica e altri costi di rete, razionalizzazione della rete di vendita, costi di sede (entro fine 2018 verifica assetti organizzativi e organici), personale (modelli organizzativi di negozio, cluster, formazione, produttività e costo del lavoro, attualmente il più alto del settore).
Sull'assetto organizzativo della sede abbiamo fatto notare che questo era già stato definito dopo l'accordo del 2017.
Sulla razionalizzazione della rete di vendita è stata annunciata l'intenzione di ridurre la superficie dell'ipermercato Casilino e la cessione di 8 negozi del sud del Lazio che producono perdite non più sostenibili (Fiuggi, Velletri, Aprilia, Genzano, Colleferro, Frosinone, due negozi di Pomezia), oltre al monitoraggio di tutti gli altri negozi con conto economico critico.
È stata inoltre annunciata la fusione in Unicoop Tirreno delle società collegate Distribuzione Lazio Umbria, Ipercoop Tirreno, Il Paduletto, Isc e Finsoe del Tirreno.
Infine, sempre al fine del raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano industriale, è stata dichiarata la volontà di riscrivere, previo confronto con le organizzazioni sindacali, il Cia (Contratto Integrativo Aziendale).
Le questioni che emergono come più importanti dopo l'incontro di oggi sono quindi due: la cessione di 8 negozi del Lazio e l'integrativo.
Esprimiamo forte preoccupazione per la vendita dei negozi e per l'abbandono di quel territorio da parte della cooperazione. Una sconfitta per tutto il mondo cooperativo e per i suoi valori in un momento dove le problematiche della Campania, di Avellino in particolare, sono senza soluzione e destano forte preoccupazione. Inizieremo da subito una serie di assemblee nei negozi del sud del Lazio.
Per quanto riguarda l'integrativo, scritto 13 anni fa, scaduto da 9 anni e che da 8 anni ormai non eroga salario variabile, Usb da tempo ne chiede una riscrittura adeguata ai tempi attuali, sulla base di una maggiore equità tra i lavoratori (su pause, regimi orari e molto altro) e tenendo in considerazione la mutata composizione della popolazione lavorativa di Unicoop Tirreno. Come organizzazione sindacale siamo quindi disponibili ad un confronto in tal senso ed auspichiamo che la Cooperativa non proceda con una disdetta unilaterale e mantenga l'impegno preso ieri a riscrivere il Cia insieme ai sindacati.
Delegazione Usb