USB Uniccop Firenze stravince le elezioni mentre USB Coop Campania irrompe

Roma -

Mentre continuano a pervenire i dati dei seggi scrutinati alle elezioni RSU in Unicoop Firenze possiamo affermare la netta vittoria politica dell’Unione Sindacale di Base che, dove ha presentato le proprie liste, ha demolito le liste confederali. Questo è il frutto del lavoro dei nostri delegati che per anni hanno svolto attività sindacale in assenza di diritti ma ben sapendo da che parte stare.

 

Durante le elezioni di Firenze, all'Ipercoop di Afragola i lavoratori ed i delegati USB hanno fatto irruzione nella sala, presidiata dalla sicurezza aziendale, dove Unicoop Tirreno, Cgil, Cisl e Uil stavano discutendo della chiusura della struttura e dei conseguenti 250 licenziamenti.

 

Se a tutto ciò aggiungiamo la notizia, sempre di oggi, dell’azzeramento dei licenziamenti al San Raffaele di Milano dopo una lunga lotta e dopo che Cgil, Cisl e UIL avevano accettato tutte le richieste dell’amministrazione, proposto cassa integrazione e contratti di solidarietà, invitato i lavoratori a votare sì ad un referendum inaccettabile e, da ultimo, revocato lo sciopero dell’8 maggio scorso; possiamo affermare che oggi c’è stata una risposta inequivocabile all’accordo sulla rappresentanza che Cgil, Cisl e Uil con Confindustria vorrebbero firmare sulla pelle dei lavoratori, un accordo che ricalca, in salsa sindacale, l’inciucio che ha portato al “governissimo” di salvezza nazionale di Letta ed Alfano. Un accordo che sarebbe fotocopia degli accordi tra Fiat e Cisl e Uil, solo che questa volta sarebbe sottoscritto e sostenuto anche dalla Cgil della Camusso e dalla Fiom di Landini.

 

I risultati elettorali di oggi, come quelli recenti della SIGMA TAU, hanno dimostrato che quando Cgil, Cisl, Uil si misurano con la rappresentanza vanno incontro a pessime figure, forse per questo hanno la frenesia di accreditarsi come uniche controparti per i padroni e per i Governi.

 

Le mobilitazioni del San Raffaele e della Coop Campania ci dimostrano che i lavoratori, se vengono messi in condizione di scegliersi il proprio futuro, non si rassegnano alla politica della riduzione del danno ma hanno le qualità, l’energia e la determinazione per affrontare un percorso di lotta tesa alla salvaguardia dei diritti e del salario ed in grado di rigettare al mittente i piani industriali fatti sulla carne di chi lavora.

 

Oggi abbiamo affermato con i fatti che la democrazia nei luoghi di lavoro è un diritto indisponibile delle lavoratrici e dei lavoratori e non delle organizzazioni sindacali, che il pluralismo della rappresentanza deve essere garantito e che il diritto di sciopero non deve essere toccato in quanto diritto soggettivo indisponibile previsto dalla Costituzione, se ne facciano una ragione lorsignori…