Venchi, le lavoratrici scrivono all'Ad Ferrero
L'Unione Sindacale di Base riceve e trasmette la lettera delle lavoratrici Venchi all'amministratore delegato:
Siamo un gruppo di lavoratrici Venchi e tutti i giorni, con passione, vendiamo cioccolata e gelati ai passeggeri di tutte le nazionalità nel principale aeroporto italiano, il Leonardo Da Vinci di Fiumicino.
Abbiamo deciso di scriverle per farle sapere la condizione di difficoltà che viviamo ormai da tanto tempo.
In una sua intervista le abbiamo sentito dire: “le aziende non sono fatte solo di persone ma soprattutto di sentimenti”. Una frase che ci ha piacevolmente colpito, scoprire che non siamo numeri ma persone e che abbiamo anche dei sentimenti che mettiamo anche nel nostro lavoro.
Invece ci sentiamo dei numeri che occupano delle caselle predisposte nel foglio turni e che qualcuno può spostare a piacimento proprio perché siamo numeri e non persone con sentimento. E magari definite “borbottone e anziane” … e qualcuno ci invita anche ad andarcene anziché valorizzare la nostra professionalità!
Da quasi due anni stiamo cercando di far comprendere all'azienda che la programmazione dei turni settimanali non ci consente di conciliare la vita personale e familiare con il lavoro.
Che la passione per il cioccolato di cui lei parla si può trasmettere, se si arriva al lavoro sereni e non stressati perché non si è potuto organizzare gli impegni, piacevoli e meno piacevoli, che la vita ci porta ad avere.
Non stiamo chiedendo aumenti salariali o agevolazioni di alcun tipo. In tal caso capiremmo anche un rifiuto da parte dell'azienda. Stiamo chiedendo semplicemente di metterci in condizioni di avere una programmazione dei turni, quantomeno mensile. E non ci sembra di chiedere la luna.
Ogni volta, e sottolineiamo ogni volta, che l'azienda ha avuto esigenze di copertura di turni diversi, non abbiamo mai negato la nostra disponibilità. Questo ci tenevamo a dirlo per far comprendere che dare turni settimanali non risponde ad alcuna esigenza aziendale.
Ci appare invece, una volontà di voler affermare un potere totale che qualcuno vuole avere sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Siamo donne, part-time, full-time, single, madri di bambini piccoli e siamo tutte unite nel chiedere dignità e rispetto per tutti, senza differenze e discriminazioni.
Lavoriamo in un grande aeroporto pieno di negozi e abbiamo tanti rapporti consolidati nel tempo con altri dipendenti di grandi aziende, come la nostra. Ma nessuno di loro è costretto a una programmazione settimanale. Loro possono organizzarsi gli impegni di vita: gestione figli, palestra, hobby, visite mediche, studio, cena con gli amici e, insomma, tutto ciò che la vita comprende e che ci rende “persone e con sentimenti”.
Lei fa una dedica particolare alle donne che lavorano in Venchi e che contribuiscono a far grande questa azienda.
Noi raccogliamo la sua dedica e le chiediamo di poter continuare a lavorare con passione avendo anche, però, una vita privata.
Qualcuna di noi lavora da 18 anni e ha contribuito all'apertura delle attività nell'aeroporto e alla sua espansione ricoprendo anche ruoli di responsabilità, fino a quando è diventata madre.
Ma possiamo dire con certezza che non ha ricevuto encomi. E noi ci stringiamo intorno a lei proprio perché i sentimenti noi li abbiamo.
Qualcuno le dirà che tutti i lavoratori Venchi sono felici e non hanno problemi e che solo le lavoratrici dell'aeroporto di Fiumicino li hanno. Non gli creda. Tanti lavoratori e soprattutto lavoratrici vivono forti disagi per l'organizzazione del lavoro ma hanno paura a dirlo.
Lei dice: “se guardi l'orologio 2 volte hai il lavoro sbagliato”.
Non vogliamo dover guardare l'orologio più volte al giorno per l'ansia di non aver potuto organizzare gli impegni, o perché il lavoro è pesante e mal organizzato.
Vogliamo lavorare a lungo in Venchi e contribuire alla sua crescita come abbiamo fatto fino ad oggi. Ma vogliamo anche poter vivere la nostra vita e essere rispettate come “persone”.
Ci piacerebbe incontrarla per raccontarle del nostro lavoro quotidiano e di quello che raccontiamo ai clienti per trasmettere la nostra passione per il cioccolato e il gelato, nonostante le difficoltà.
Le lavoratrici Venchi di Fiumicino Aeroporto.