Vigilanza, Cosmopol spa commissariata dalla Procura di Milano. Contro caporalato e sfruttamento serve il salario minimo per legge

Milano -

Il lavoro della magistratura sul settore della vigilanza privata non si ferma. Dopo Sicuritalia Cooperativa e Mondialpol Service a finire nel mirino della Procura milanese è stata Cosmopol SpA, sottoposta a commissariamento con un provvedimento d’urgenza. Le accuse sono sempre le stesse e gravissime: caporalato e sfruttamento.

Sembra quasi che la Procura abbia intuito la necessità di sostituirsi alla inefficiente contrattazione collettiva che da anni condanna i lavoratori a paghe da fame. Se i lavoratori vengono pagati 5 euro lordi l’ora è a causa di un contratto collettivo per niente tutelante. A nulla è valsa la trattativa per il rinnovo durata oltre sette anni e mezzo e che ha prodotto un aumento di appena 140 euro lordi che si realizzerà in 3 anni. Le retribuzioni restano basse, per alcuni livelli anche sotto la soglia di povertà.

Gli inquirenti hanno iniziato a muovere le acque di questa palude e quello che sta venendo a galla è ciò che tutti i lavoratori sanno bene: il settore è connotato da povertà contrattuale, sfruttamento, ricatti e soverchierie.

Gli operatori accolgono di buon grado l’intervento della magistratura che attendevano ormai da lungo tempo. Da almeno trent’anni, infatti, la vigilanza è stata in balia di sindacati complici - che hanno degradato le tutele contrattuali ad ogni rinnovo - e dall’arroganza dei padroni che hanno moltiplicato i profitti in un far west senza regole e privo di controlli.

Le imprese hanno sempre fatto leva sul bisogno dei lavoratori schiacciati tra salari sempre più poveri e la necessità di sopravvivere.

Non siamo in presenza di piccole imprese, ma di veri e propri colossi con fatturati milionari – i soli tre gruppi citati sommano quasi 1 miliardo di euro di fatturato – che hanno operato senza mai considerare i bisogni dei dipendenti e con il solo fine del profitto.

Quali le soluzioni a questa deriva?

Intervento massiccio della magistratura e intensificazione dei controlli di questure, prefetture e Ispettorati del Lavoro.

Soprattutto, va affrontato il problema alla base: il salario è insufficiente.

Se le organizzazioni firmatarie di questo contratto non sono riuscite a garantire adeguati salari per il settore, allora serve l’intervento del legislatore.

Serve un salario minimo per legge. Una misura che sottrae la determinazione del minimo retributivo ai soggetti attuali demandandolo alla Legge.

Dal 4 al 10 settembre saranno tanti i banchetti organizzati in tutto il Paese per sottoscrivere le due Leggi di Iniziativa Popolare che USB sostiene: Istituzione del reato di omicidio sul lavoro e Salario minimo da 10€ l’ora.

Proseguiamo la lotta per la conquista e la tutela dei diritti.

USB Vigilanza