Blitz delle lavoratrici Coop all'Ispettorato del Lavoro di Roma

La situazione delle donne nel commercio è ormai insostenibile

Roma -

Oggi si è svolta la protesta di nutrito gruppo di cassiere della Coop, sostenute dall’USB, presso l'Ispettorato del Lavoro di Roma, in via Maria Brighenti 23. Sono dipendenti part time, con stipendi medi attorno ai 700 euro mensili, dell’Ipercoop Casilino di Roma, che hanno denunciato le difficili condizioni in cui sono costrette a lavorare.

 

Per le donne impiegate in Coop la realtà è ben diversa dall’ambiente accattivante e simpatico ritratto negli spot della catena commerciale: Orari impossibili, cambiati anche per telefono, che non consentono l'organizzazione e la gestione dei tempi di vita e di cura della famiglia, per di più in cambio di uno stipendio da fame.

 

Oggi all'Ispettorato abbiamo denunciato le condizioni imposte a queste lavoratrici e sollecitato un'attenta verifica da parte degli organi ispettivi sulle modalità di gestione dell'organizzazione del lavoro, che all’Ipercoop Casilino è peraltro in regime di solidarietà.

 

Queste lavoratrici, la loro collega Sara Catola, combattiva delegata USB licenziata recentemente a Livorno, e più in generale le donne del commercio, sono strette nella morsa delle multinazionali. Salario, abbattimento della precarietà, possibilità di passare dal part-time al tempo pieno, contenimento della discrezionalità delle direzioni e contrattazione dei tempi e dei turni e, non ultima, libertà di parola e di critica. Queste sono le questioni in campo, questioni che l'USB è determinata ad affrontare e a combattere per migliorarle.