Argomento:

HERA IGIENE AMBIENTALE - NO ALLE ESTERNALIZZAZIONI

Nazionale -

 

ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DI

HERA BOLOGNA SETTORE IGIENE AMBIENTALE

 

Il coordinamento aziendale della CUB/RdB ritiene importante aprire un confronto con la Direzione aziendale partendo da un punto preciso tra le tante problematiche lavorative e contrattuali rimaste insolute e che rischiano di aggravarsi in brevissimo tempo.

 

Il processo di esternalizzazione non si è fermato, passo dopo passo, importanti pezzi del servizio di igiene ambientale sono oggetto di dismissione, appalto e affidamento a ditte e cooperative esterne, questi processi, che non hanno visto la necessaria opposizione delle organizzazioni sindacali già presenti in azienda, non possono essere dati come inevitabili, ma devono essere oggetto di un vero confronto sindacale e se necessario di mobilitazione: la prossima esternalizzazione dello spazzamento meccanizzato dopo quello manuale ne è l’esempio; quando la cessione dell’intero ciclo della raccolta rifiuti?

 

Il processo di esternalizzazione è accompagnato da proposte di mobilità interna che non vengono neppure contrattate collettivamente o sindacalmente ma con modalità individuali, con proposte di ricollocazione che, a voler essere “buoni”, lasciano interdetti i lavoratori e le lavoratrici coinvolte.

 

Riteniamo necessario aprire un ragionamento serio su questo aspetto, rifiutando politiche sindacali che si limitino ad accompagnare processi di smantellamento e di diminuzione del potere contrattuale e dei diritti dei lavoratori.

 

E’ innegabile, e la situazione attuale ne è la conferma, che ad ogni esternalizzazione non solo si colpiscono i lavoratori coinvolti direttamente ma diminuisce la possibilità per tutti i lavoratori di HERA di incidere sulle proprie condizioni e rapporti di lavoro.

L’ESTERNALIZZAZIONE

E’ UN PROBLEMA DEI LAVORATORI

NON E’ UNA POLITICA AZIENDALE INEVITABILE

 

A fronte di questa situazione di “debolezza” stiamo assistendo ad un peggioramento generalizzato: dall’aumento dei carichi di lavoro (es. dai 14 ai 21 km di percorso di zona, lo svuotamento alternato ecc.), alle sempre più scarse condizioni igieniche dei mezzi e dei locali di lavoro, fino all’assenza di democrazia e partecipazione sindacale, e quant’altro sanno bene i lavoratori. E questa situazione non si limita al settore ambientale.

 

Da parte nostra invitiamo l’azienda all’apertura di un confronto senza discriminazioni e senza pregiudiziali di merito e di metodo.

 

E’ chiaro che non ci facciamo illusioni sulle difficoltà di una partita come questa, come non ci facciamo illusioni sul ruolo e sull’atteggiamento ostile già dimostrato dalle organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL-FIADEL riguardo la presenza di un sindacato di base e conflittuale come CUB/RdB.

 

Partendo dall’urgenza dei problemi e dalla gravità delle prospettive già in atto, che coinvolgono realmente e pesantemente tutte le lavoratrici e i lavoratori, siamo intenzionati a svolgere fino in fondo la nostra parte e da subito!

Bologna 27 settembre 2007