USB COOP CAMPANIA: USB ROVESCIA IL TAVOLO

Roma -

Intervistato da ilmediano.it, il re della distribuzione alimentare in Campania, Castrese Catone, ufficializza il ritiro dalla trattativa di acquisizione di Unicoop Tirreno.

USB esulta insieme ai lavoratori Coop della Campania, il tanto temuto ingresso dell’imprenditoria privata campana nella distribuzione cooperativa è stato, almeno per il momento, sventato. Questo ci dice che rovesciare il tavolo si può.

La vertenza dei lavoratori Coop della Campania è l’esempio della riappropriazione di sovranità degli stessi sulle burocrazie sindacali che, in complicità con Unicoop Tirreno, hanno tentato di svendere ad un privato la storia della cooperazione in Campania, i diritti dei lavoratori ed il concetto stesso di democrazia.

Dopo aver abbattuto il muro di omertà che copriva la trattativa grazie alla partecipatissima conferenza stampa, trasformatasi in assemblea, del 19 novembre 2012 indetta dall'USB Lavoro Privato a Napoli che ha fatto emergere le contraddizioni della COOP in Campania, si sono susseguite iniziative e scioperi senza sosta, un referendum  che ha visto la vittoria schiacciante dei non approvo con oltre il 90% ed ha fatto emergere la complicità delle organizzazioni sindacali concertative con i piani aziendali e il loro totale abbandono di una qualsiasi prospettiva di conflitto. Tutto già visto alla FIAT, solo che qui la stragrande maggioranza, seguendo le indicazioni dell’USB ha detto NO.

Il convegno “Le mani sulla Coop” e l’incontro con i massimi livelli dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumo hanno ribadito la totale contrarietà dei lavoratori e dell’Unione Sindacale di Base alla svendita di Unicoop Tirreno alla Catone Group e l’intervista uscita oggi su ilmediano.it paga i sacrifici dei lavoratori, in perenne mobilitazione da novembre 2012. Alla domanda del giornalista Pino Neri sul perché del ritiro dalla trattativa di acquisizione del comparto della grande distribuzione più importante della Campania, dopo Auchan, Castrese Catone ha risposto: “E’ stata notata una certa ostilità, gli addetti avevano espresso la loro contrarietà”.

La vertenza non è conclusa, molto ci resta da fare, ma questo importantissimo risultato ritenuto da molti un’utopia fino a ieri ci dice che i lavoratori, se vengono messi in condizione di scegliersi il proprio futuro, non si rassegnano alla politica della riduzione del danno ma hanno le qualità, l’energia e la determinazione per affrontare un percorso di lotta tesa alla salvaguardia dei diritti e del salario ed in grado di rigettare al mittente i piani industriali fatti sulla carne di chi lavora. Insomma, sono in grado di ROVESCIARE IL TAVOLO.

Di seguito l’intervista del Mediano.it a firma di Pino Neri all’imprenditore Castrese Catone:

Cessione Ipercoop: Castrese Catone lascia

14/03/2013

In questa intervista, gentilmente concessa al Mediano.it, il re della distribuzione alimentare in Campania ufficializza il ritiro dalla trattativa di acquisizione degli ipermercati regionali di Unicoop Tirreno.

Non usa mezzi termini il dominus del trasporto delle merci alimentari nella regione nonché gestore dei franchising Carrefour. Per Castrese Catone la trattativa avviata sei mesi fa con Unicoop Tirreno per l’acquisizione di addetti, merci e mezzi della Ipercoop Campania è fallita ormai da un pezzo, un precoce nulla di fatto culminato col brusco ritiro dalla trattativa, che secondo Unicoop si sarebbe dovuta concludere entro il 30 giugno prossimo.

Dunque, Catone, non acquisirà più gli Ipercoop campani?
“La trattativa è decaduta, inoltre noi non siamo stati più interpellati”

Decaduta?
“Noi della Catone Group ci siamo ritirati, ormai già venti giorni fa. Devo però precisare che dovevamo acquisire la sola parte logistica di Ipercoop. Il resto l’avrebbero acquisito i soci. Ma so che anche i soci si sono ritirati”

Quindi lei avrebbe dovuto rilevare tutto il trasporto delle merci alimentari attualmente in mano a Unicoop Tirreno attraverso Ipercoop Campania …
“Si, come Catone Group avremmo potuto fare solo questo, cioè acquisire la logistica, perché siamo già detentori di franchising Carrefour”

Vale a dire che gestite già supermercati con marchio Carrefour?
“Si”

Ma perché vi siete ritirati insieme ai vostri soci dalla trattativa di acquisizione del comparto della grande distribuzione più importante della Campania, dopo Auchan?
“E’ stata notata una certa ostilità, glia addetti avevano espresso la loro contrarietà”

Avevate presentato un piano industriale per Ipercoop puntato sui ridimensionamenti. Secondo lei i grandi ipermercati non possono reggere il mercato?
“La gente non ha più nemmeno i soldi per pagarsi la benzina sufficiente a portarla nei centri commerciali. Ormai si risparmia anche sugli alimenti, figuriamoci sui beni considerati “futili”. Noi abbiamo franchising che stanno andando in controtendenza, supermercati piccoli, negozi di vicinato. L’ipermercato non è una formula vincente. Con le criticità di oggi c’è poco da fare ”

Ma il suo eventuale arrivo in Ipercoop avrebbe modificato anche il rispetto dei contratti?
“Noi siamo un’azienda seria. Nella mia logica rispetto le regole di mercato e so che agendo sul costo del lavoro si risparmia poco. Si tratta di incidere sui costi complessivi, sui volumi, ridimensionando e decentrando”